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Andrea Marco Ghia. Viaggio nell’immaginario profondo tra visione e realtà
sabato 9 Dicembre 2023 - giovedì 21 Dicembre 2023
sede: Galleria d’Arte Contemporanea Studio C (Piacenza).
Nello scorrere dei dipinti, che sulle luminose pareti della galleria si susseguono in magica sequenza, è dunque possibile rivedere come in un flash back tutto il percorso estetico dell’arista: un percorso autonomo, libero e personale, che certamente affonda le radici nella buona e saggia pittura della nostra migliore tradizione novecentista, ma che si distingue e si affranca per personalità, scatto inventivo, gusto cromatico.
Una pittura, quella di Andrea Marco Ghia, percorsa sempre da un intimo sentimento, da una specie di meditazione interiore che, partendo dal dato reale, gradualmente si modifica e trasfigura elevando il tutto ad intima visione, a poesia pura, a spirituale sensazione.
Così i suoi lavori, immediati e sintetici, luminosi e puliti, pur nella loro naturale e realistica descrizione, acquistano la leggerezza del pensiero, sembrano sfiorati da una delicata atmosfera metafisica e da una spinta tutta interiore capace di dare vita e movimento.
Certe opere di Marco Ghia, le luminose visioni marine, i poetici interni e poi le sue figure femminili, leggere e delicate, sensuali e romantiche, trasmettono all’osservatore attento e sensibile una specie di raccoglimento pensoso, un senso di religioso silenzio e ci invitano ad entrare delicatamente in noi stessi, a ricordare attimi e momenti perduti, a ricercare origini, scopi e identità del nostro “essere” e del nostro “esistere”.
Osservando queste opere e seguendo gradualmente l’iter espositivo della rassegna, si resta immediatamente colpiti dalla “vis” cromatica delle opere esposte e dall’esecuzione libera e decisa che quasi mai si avvale di alcun disegno o bozzetto preparatorio.
L’artista traccia direttamente con il pennello impressioni e suggestioni lasciando poi al colore, spontaneo e fluente, il compito di riempire gli spazi e completare il tutto.
Una pittura tutta basata sull’emozione dunque, eseguita in presa diretta, lasciando fluire le forme a seconda del momento o dello stato d’animo e che, per certe caratteristiche, sembra ricollegarsi all’Espressionismo lirico non solo per la particolare gestualità che anima le opere, per il movimento che agita le forme e dilata gli spazi, per i volumi delle masse cromatiche stese di getto, subito con il “colore dipinto”, ma anche e soprattutto per quel modo così particolare di sentire e rendere la luce: una luce diffusa e persistente che proviene dalla materia stessa e si irradia poi a tutto il dipinto, luce che quasi trasfigura la realtà liberandola da pesi e strutture per giungere ad una visione tutta interiore del mondo e delle cose
.
Marco Ghia sente in modo particolare la luce, o meglio, sente il colore in funzione della luce, come magico sentimento tonale e tutta la sua pittura non è altro che una straordinaria opera di re-interpretazione della realtà vista con occhi puliti, con l’incanto della poesia e il fiato leggero dello spirito.
Espressione intensa e sentita, questa, capace di superare la semplice visione per rivestirsi di significati alti e profondi, di valori simbolici legati alla memoria e al ricordo, alle problematiche umane, sociali ed esistenziali dei nostri complicati giorni.
Non mancano poi, nella vasta produzione del nostro artista, momenti espressivi di forte e sentita sintesi formale e aperture verso l’astratto, dove ogni riferimento figurativo lascia spazio alla pura fantasia e creatività.
Luciano Carini
Inaugurazione
sabato 9 dicembre, alle ore 18
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