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Angelo Aligia. Panem
sabato 13 Aprile 2019 - sabato 14 Settembre 2019

sede: Materasum (Matera).
cura: Andrea Romoli Barberini.
L’evento espositivo, che mutua il titolo dalla video installazione site specific sul tema del più sacro degli alimenti, presenta oltre venticinque opere, tra quadri, installazioni e video, realizzate da Angelo Aligia tra il 2005 e oggi.
Curata da Andrea Romoli Barberini, la mostra ripercorre alcune delle tappe salienti dell’indagine di Aligia, artista che da sempre ha connotato il proprio lavoro di valori antropologici e identitari che rinviano alle culture rurali del Mezzogiorno, segnatamente quelle della propria terra d’origine, dagli esiti riconducibili nell’alveo di un recupero del primario calato in una dimensione inedita, come sospesa, tra memoria e nostalgia.
Oltre alla videoinstallazione Panem, che celebra miti, riti, antiche divinità, simboli e valori di un tempo, senza rinunciare a fugaci riferimenti alla realtà, ben più prosaica, del presente, le sale di Materasum, scavate nella pietra in epoche diverse, accolgono anche le installazioni Mare Nostrum, incentrata sulla contraddittoria molteplicità di significati che il Mediterraneo ha assunto nel corso dei secoli, In attesa del vento, presentata alla 54° Biennale di Venezia (Padiglione Italia) e al Vittoriano di Roma, e I formicai, lavoro recente composto di elementi fittili, mai esposto prima, che gioca sull’analogia dell’organizzazione sociale di insetti ed esseri umani ma anche sul contrasto tra interno ed esterno di queste stupefacenti, e talvolta monumentali, strutture.
Completa l’articolato percorso una selezione di quadri di diversi formati realizzati con le terre della Riviera dei Cedri e connotati da segni arcaici che rinviano a quelli, naturali, che si ritrovano sulle alture rocciose della stessa zona.
“Il percorso artistico di Angelo Aligia si basa su una riflessione antropologica che tende al recupero e alla rielaborazione di materiali, utensili, costumi e tradizioni che hanno assunto nel tempo il connotato culturale e identitario di particolari luoghi. Nato e residente in Calabria, Aligia ha dapprima adottato il legno di olivo, realizzando una serie di sculture in cui la definizione formale scaturisce da interventi molto misurati che tendono ad esaltare le seduzioni plastiche espresse dalla natura, rimanendo quindi distante da tentazioni di rappresentazione mimetica e anzi, prediligendo esiti d’ambito organico. Nel solco del recupero del primario, Aligia ha poi avviato una prolungata sperimentazione con la pietra calcarea calabrese e, attraverso la rielaborazione dell’antica tecnica dei muri a secco, ha realizzato una serie di opere di impatto monumentale e impianto minimalista. Sfere, cubi, tavoli e sedie gigantesche si impongono allo sguardo come enigmatiche testimonianze di epoche passate e piene di suggestione. Evocative di remote ritualità, palesano la centralità dei concetti di tempo e luogo. Fedele ai contenuti della propria indagine artistica, Aligia ha affrontato anche la bidimensionalità, utilizzando con valenza pittorica, materiali quali terre, canne e, rielaborati in bronzo e applicati sui supporti, i frutti e gli alimenti del suo territorio quali cedri, fichi, pane. In queste opere trovano sovente collocazione e nuova dignità, con monumentali sottolineature dimensionali, anche gli utensili di un tempo, per il lavoro in casa e nei campi. In breve, l’opera di Angelo Aligia tende a evidenziare e salvaguardare quei particolari elementi tratti dalla natura o dalla cultura rurale. L’opera, quindi, nella ricercata semplicità delle forme che esprime, si fa testimonianza viva, unica e irripetibile, di quei valori ancestrali che l’artista intende sottrarre all’oblio”. Andrea Romoli Barberini (tratto dal testo in catalogo Angelo Aligia)
Angelo Aligia è nato a Maierà (Cs) nel 1959. Giovanissimo, dotato di una spiccata inclinazione per il disegno, si dedica alla scultura, in cui trasferisce l’esigenza di un rapporto con un principio originale e antropologico, come condizione autentica vitale dell’essere umano oltre le differenze individuali e storiche. Le sue sculture precedenti gli anni Ottanta, riconducibili ad alcune esperienze dell’avanguardia storica, si sono sviluppate nel tempo in composizioni più libere e sperimentali. L’area della sua ricerca si colloca sin dagli esordi nell’ambito poetico del recupero del primario cui aggiunge una sensibilità architettonica che lo ha portato a indagare nel mondo delle forme geometriche solide regolari. Nei suoi lavori più recenti, la sua vena di rinnovato lirismo lo ha indotto a sperimentare nel rilievo e nella pura bidimensionalità l’innato senso della natura che ne connota gli interessi poetici. Ha preso parte a numerose mostre personali e collettive in spazi pubblici e gallerie private, in Italia e all’estero, realizzando più sculture per centri urbani. Ha esposto in numerose mostre, in Italia e all’estero, in spazi pubblici e gallerie private. Tra queste si segnalano le personali “Il canto delle pietre silenziose” (S. Ivo alla Sapienza, Roma, 2006); “In attesa del vento” (Complesso monumentale del Vittoriano, Roma, 2008); “Terra, vento, pietra” (Galleria Nazionale di Cosenza, Palazzo Arnone, Cosenza 2010). Ha preso parte alla 54° Biennale d’arte di Venezia, Padiglione Italia, Villa Genovese Zerbi (Reggio Calabria). Vive e opera a Diamante (Cs).
Dettagli
- Inizio:
- sabato 13 Aprile 2019
- Fine:
- sabato 14 Settembre 2019
- Categoria Evento:
- Mostre
- Tag Evento:
- Andrea Romoli Barberini, Angelo Aligia, Arte, Matera, Materasum, Mostra
Luogo
- MATERASUM
-
Recinto XX settembre 7
Matera, 75100 Italia + Google Maps - Visualizza il sito del Luogo