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Anteprima VII edizione Fatti ad Arte
domenica 17 Settembre 2023 - domenica 8 Ottobre 2023
sede: Palazzo Ferrero (Biella).
A Palazzo Ferrero, Biella, si terranno le mostre “Il Respiro lieve del vetro” di Lucio Bubacco e “Il giardino dell’anima” di Elham M. Aghili. Le due mostre sono un’anteprima della VII edizione di Fatti ad Arte che dal 6 all’8 ottobre vedrà come ogni anno aprirsi le dimore storiche di Palazzo la Marmora e Palazzo Ferrero.
“Il respiro lieve del vetro” del grande artigiano del Vetro di Murano Lucio Bubacco è inserita tra le mostre che Fatti ad Arte dedica ai grandi Artigiani che hanno diffuso il valore dell’alto artigianato italiano nel mondo.
Nel panorama della lavorazione del vetro a Murano, Lucio Bubacco rappresenta un unicum, l’utilizzo della antica tecnica a lume di cui si avvale e lo studio delle figure in movimento lo rendono uno dei più importanti e affermati artisti a livello internazionale. C’è un’energia sottile che scorre e anima le opere di Lucio Bubacco, un’energia che si alimenta di fuoco e spirito e che sembra in modo irriverente prendersi gioco e sovvertire gli equilibri che governano l’esistere. Una maestria unica, una conoscenza antica, profonda del vetro e del suo estremo limite, un sottile gioco di equilibri tra fiamma e vetro che Bubacco conduce con virtuosismo e abilità impareggiabili. Il vetro segue la direzione del suo pensiero, si trasforma, muta, è come se tutto fosse già nell’aria, visibile nell’invisibile, pronto a diventare altro. Ed ecco che prendono corpo forme leggere e sinuose, si muovono in un’armonia di gesti catturati e sospesi, in uno spazio senza tempo, ma pronti a riprendere la loro danza. Nascono architetture impossibili popolate da angeli, demoni, dèi, ninfe e satiri, attraversate dalla luce che riescono a trattenere in sé, evocano momenti, raccontano storie, emozioni, paure, terreno e ultraterreno si fondono. L’incanto è dato dal colore alle volte intenso e penetrante, altre invece degradante in toni lievi, dalla rappresentazione minuziosa del particolare anatomico e da quella tensione profonda, quasi vitale che i corpi portano in sé. Ed ecco emergere “il respiro lieve del vetro”.
“Il giardino dell’anima” di Elham M. Aghili è inserita invece nella rassegna “Intrecci dell’esistere” particolare sezione che ogni anno Fatti ad Arte dedica agli artisti che utilizzano le fibre quale messaggio espressivo per la realizzazione delle loro opere. L’esposizione fa seguito a quella di Paola Anziché del 2021 e a quella di Laura Renna del 2022.
L’atmosfera meditativa e nel contempo di grande bellezza dei giardini persiani chiamati Pairdis, parola da cui ha avuto origini il termine Paradiso, ha ispirato profondamente la poetica di Elham Aghili, artista iraniana, che divide il suo essere tra due identità, quella iraniana e quella italiana, senza mai essere una, ma doppiamente ricca del sentire profondo di due culture così feconde. La natura germoglia tra le sue mani, che con sapere quasi artigianale, intrecciano fili che generano foreste e giardini dalle vibrazioni cromatiche intense, che si dilatano quasi ad animarsi come pervasi da un’energia ancestrale che esplode in tutta la sua bellezza. Un luogo per l’anima, dove il sentire si espande e rimane pervaso da una natura calda e avvolgente, un luogo di seduzione e meraviglia. Elham sembra cogliere e dare voce ad una natura immaginifica e potente, entra nella minuziosità di un fiore e la espande permettendoci di cogliere ogni minimo dettaglio, ma entra anche nella profondità di sé stessa, quasi in un’azione catartica di ricerca della sua essenza, della sua fragilità, dell’essere giovane donna iraniana che utilizza la sua ricerca artistica come espressione di una nuova libertà dello spirito. Ed è la lana che Elham in prevalenza sceglie per creare, questa fibra che accompagna l’umanità da millenni, protettrice e materna, morbida e avvolgente che diventa selva e foresta, che ci invita ad esserne parte. Per la mostra di Palazzo Ferrero Elham Aghili realizzerà un’installazione site specific.
Immagine in evidenza
Elham M. Aghili – The soft revolution – Museo del Tessile di Busto Arsizio – ph.credit T.Mengo (part.)