Antonio Da Ros. Suspended colors

sede: Modesti Perdriolle Gallery (Bruxelles, Belgio).

Antonio Da Ros. Suspended colors presenta una quarantina di pezzi riferiti alla stagione più felice di Da Ros, ovvero dagli anni sessanta ai modelli degli anni ottanta, cerando di sottolineare come fin dai titoli – i Sassi o i Momento o il celebre Contrappunto che si aggiudica un premio alla Biennale del 1960 – l’artista fosse quanto mai influenzato da movimenti artistici, in particolare dallo spazialismo.

La scelta nel 1964 di titolare una serie Asteriode è quanto mai parlante della sua fascinazione per quella cultura artistica animata a Venezia dalla presenza di un gallerista d’avanguardia come Carlo Cardazzo. La tecnica del sommerso viene applicata da Da Ros anche nella realizzazione di alcune serie di animali, molto stilizzate, come pesci, elefanti, Mammoth, uccelli d’acqua o i gatti Moonlight: anche a questo aspetto della produzione di Da Ros la mostra darà brevemente conto poiché è un aspetto da non trascurare come dimostra il pesce presente nel catalogo della Biennale del 1962.

L’esposizione dunque, prima personale di Antonio Da Ros all’estero, ha principalmente due scopi: il primo rendere nota ad un pubblico belga la produzione di questo straordinario designer e inoltre calarne la produzione in un più ampio che tiene conto di tutte le suggestioni ed i riferimenti ai quali Da Ros poteva attingere.

La portata storica dell’opera di Da Ros sarà evidente fin dalla pubblicazione di un Journal che come d’abitudine accompagna ogni mostra della galleria Modesti-Pedriolle, particolarmente ricco in quest’occasione di immagini storiche di riferimento. Esso è da intendersi come un primo passo nello studio sistematico di una figura chiave del design del vetro del secolo scorso e che avrà uno studio approfondito nella successiva pubblicazione di un poderoso volume su Antonio Da Ros (5continents, 2024), sempre a cura di Cristina Beltrami.

Antonio Da Ros (1936-2012) è stato uno dei più grandi designer del vetro muranese del secolo scorso. Nato a Venezia, si forma presso l’Istituito di Arti Decorative dei Carmini, leggendaria scuola dell’avanguardia artistica cittadina dove, nel 1957, consegue il titolo di Professore di Arti Decorative e Architettura.

Nel 1959, a soli diciassette anni, entra in contatto con la Gino Cenedese & C, vetreria creata nel 1946 e che vantava già una tradizione di maestri soffiatori di grande talento. Da Ros ha qui modo di sviluppare ogni tecnica, portando il vetro a risultati estremi, ma in particolare si cimenta con il “sommerso”, un procedimento complesso che imprigiona nella massa del vetro cristallo strati di vetro colorato. Da Ros riesce ad accostare o sovrapporre falde di vetro colorato con un controllo tecnico totale, sospendendo letteralmente il colore nella materia di vasi dalle forme essenzialmente geometrice: così facendo trasforma un oggetto decorativo in scultura.
I vetri di Da Ros sono in primis opere concettuali in pieno dialogo con il linguaggio dell’arte coeva: sono sculture calate in quella Venezia animata da mostre internazionali come la Biennale – alla quale Da Ros partecipa sovente – e dalla presenza di cenacoli culturali, in primis quello di Peggy Guggenheim che spingeva gli artisti locali verso soluzioni astratte.

Immagine in evidenza
Antonio Da Ros – Sommersione – Cristina Beltrami