altri risultati...
Trova le Mostre e gli Eventi nella tua Città | Segnala il tuo Evento

- Questo evento è passato.
Cleo Fariselli. Your storm our dew
martedì 4 Aprile 2023 - venerdì 5 Maggio 2023

sede: Almanac (Londra, Inghilterra).
L’idea esplorata da Cleo Fariselli come presupposto per la produzione di questa nuova opera video è quella dell’“emergenza dilatata”. L’emergenza, è un paradigma che scandisce il tempo presente, affermatosi come nuovo e paradossale stato di normalità. Questa condizione è diventata, in modo ancor più evidente dopo la pandemia, parte del nostro quotidiano e topos del contemporaneo.
Le molteplici, e spesso contraddittorie, voci dei media hanno contribuito a una trasformazione della percezione collettiva dell’emergenza vissuta non più come una condizione di crisi o pericolo acuto, bensì come una tensione costante, modulata in picchi di allarme e di rilascio. Tale tensione, pur fondata su temi urgenti e reali, finisce inevitabilmente per assumere caratteristiche proprie, tendenti ad astrarsi in una sensazione di insicurezza perpetua: un’“emergenza dilatata” appunto.
Esplorando il potere immaginifico degli elementi oggettuali propri degli stati d’emergenza, l’artista dà vita a un mondo a sé stante: un universo buio, offuscato dal fumo, sferzato dal lampeggiare incessante delle sirene e popolato da strane e inquietanti creature che hanno fatto di questo habitat inospitale il proprio regno. Meccanismi di sopravvivenza, accuratamente orchestrati per restituire una distorta naturalità, sono sottratti alla propria funzione per creare un nuovo ambiente emotivo, narrativo ed estetico, protagonista di un’esplorazione dell’inconscio collettivo contemporaneo, delle sue paure e della sua componente imprevedibile.
Fariselli utilizza il cliché del documentario naturalistico come espediente narrativo per attirare lo spettatore in un mondo che si rivela gradualmente sempre più inquietante e ambiguo. La voce rassicurante del commentatore (incarnazione quasi archetipica della razionalizzazione) nel corso del video si rivela un elemento inaffidabile, che conduce lo spettatore verso un finale onirico: un’allegoria dell’occhio che inghiotte immagini e informazioni che, come semi, si radicano nella mente.
La messa in scena del video è ispirata al teatro nero, una particolare espressione del teatro di figura, basata su un principio di illusione ottica dove l’occhio umano non distingue gli attori dallo sfondo, entrambi neri. Grazie a specifiche tecniche e tagli di luce, gli oggetti in scena e i costumi dei performer, che ne trasformano completamente la fisicità, sembrano sospesi, dando l’impressione di muoversi da soli fluttuando nello spazio.