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Dal moderno al contemporaneo – Mostra collettiva

sabato 24 Luglio 2021 - domenica 5 Settembre 2021

Dal moderno al contemporaneo - Mostra collettiva

sede: Spazio Intelvi 11 (Dizzasco, Como).
cura: Paolo Avanzi.

Lo Spazio Intelvi 11 ospita una selezione di opere arte figurativa (acrilici e oli su tela, serigrafie, fotografie) di artisti moderni e contemporanei. L’arco temporale delle opere in esposizione va dalla seconda metà del novecento ai giorni nostri. La mostra è una selezione rappresentativa dell’arte figurativa di artisti che hanno lasciato un segno tangibile della propria personalità, a cavallo tra il secondo e il terzo millennio.

Renato Natale Chiesa, artista contemporaneo è noto soprattutto per le sue classiche sfere che campeggiano su sfondi galattici.
La Marilyn, in esposizione di questo artista, è una icona Pop in grado di rivaleggiare con analoghi ritratti di Andy Warhol.
Altro indiscusso esponente della contemporaneità è Marco Lodola di cui è esposta una delle sue classiche sagome femminili su plexiglass.
Opere le sue che non hanno certo bisogno di presentazione, essendo oramai icone dell’arte contemporanea italiana nel mondo.
Claudio Semino è un artista genovese noto per i suoi accostamenti tra figura umana e figura animale immersi in una atmosfera carica di attualità seppure influenzata dallo stile dei maestri del rinascimento italiano.
Nell’opera esposta la figura femminile, rappresentata con un’espressione enigmatica, è accostata a quella di un’oca bianca che suscita un senso quasi metafisico e surreale.
Come ha scritto Paolo Levi “La sperimentazione di Luigi Profeta si costruisce su geometrie nette e superfici polimateriche, che dividono lo spazio tramite sagome dai contorni precisi, contrassegnate da un colore o da un motivo specifico.
” In esposizione una delle rare opere di questo artista focalizzate sulla figura umana percepita e sviscerata secondo una prospettiva informale.
Di Salvador Dalì in esposizione la litografia dell’opera “Ma femme due”, una modella (sua moglie) che contempla la proiezione della propria antichità in una prospettiva di trasfigurazione classica.
Beatrice Di Francescantonio si è laureata all’accademia di Brera il che è già una garanzia della solidità del suo background.
Ma quello che emerge non è tanto la sua abilità tecnica quanto il suo spirito giocoso venato da uno spiccato sense of humour.
A questa artista piace mettersi in gioco e giocare con la realtà.
Ed è forse un po’ questo il fil rouge che attraversa la sua variegata produzione.
La pittura di Michele Sliepcevich la si potrebbe definire di tipo essenzialmente meditativo.
Come se l’artista intendesse, attraverso una operazione di trasfigurazione del reale, riportare la violenza sopita delle proprie pulsioni ad un equilibrio quasi mistico, insomma un piccolo nirvana a misura d’uomo.
In esposizione il ritratto di una figura dai toni ieratici.
Maria Ferrara propone alcune sue suggestive opere, in bilico tra tra pittura e scultura, di squarci paesaggistici.
il rilievo è rappresentato dall’elemento naturalistico che arricchisce gli scenari improntandoli ad una sorta di sereno romanticismo.
Si tratta di visioni in miniatura quasi “da cartolina” che l’artista sviluppa accompagnandole con una descrizione poetica del proprio stato d’animo.
Un suggestivo connubio tra arte e poesia.
Di Giampaolo Ziglio, affermato fotografo padovano, in esposizione una coppia di opere in bianco e nero che dimostrano la sua attenzione per le atmosfere raccolte e intimiste della provincia veneta.
Un richiamo, intriso di nostalgia, ad un vivere a misura d’uomo come quello del secolo scorso.
Gianluca Avanzi, emergente fotografo milanese, testimonia con due significative foto la sua ricerca estetica sulla civiltà metropolitana nei risvolti più complessi e intriganti.
Gero Urso importante artista naif contemporaneo propone una sua opera che testimonia la sua capacità di cogliere con intelligente ironia gli aspetti della nostra realtà sociale e culturale.
E’ il senso della memoria a guidare l’opera di Enzo Malazzi.
Una ricerca di ombre, luci e colori che guida il suo subconscio, il suo stato irrazionale, verso intime rievocazioni.
Sensazioni e frammenti di ricordi appaiono fantasiosi all’interno della sua opera.
E’ il senso della memoria a guidare l’opera di Malazzi.
Gianni Bertini esprime la propria modernità iconoclasta nella rappresentazione di una modella avvolta in una scenografia che non ha perso nulla della carica avveniristica degli anni 70′.
Di Nino Caffè un tipico soggetto religioso rappresentato con sottile ma divertita irriverenza.
C’è sempre un diavoletto giocoso con cui fare i conti, come quello che fugge via dalla veste dopo una frettolosa benedizione del Cardinale.
Paolo Avanzi

Espongono: Gianluca Avanzi, Gianni Bertini, Nino Caffè, Renato Natale Chiesa, Salvador Dali, Beatrice Di Francescantonio, Marco Lodola, Maria Ferrara, Enzo Malazzi, Luigi Profeta, Claudio Semino, Michele Sliepcevich, Gero Urso, Giampaolo Ziglio.

Luogo

SPAZIO INTELVI 11
loc. Muronico - Via Valle Intelvi, 11
Dizzasco, Como 22020 Italia
+ Google Maps
Phone
340 1066977
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