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Daniela Savini. L’uomo: parte del tutto
sabato 19 Marzo 2022 - domenica 3 Aprile 2022

sede: Ex Chiesetta dell’Annunziata (Este, Padova).
“Sono discordie di amanti/le dissonanze del mondo./Dal grembo di tutti i contrasti, /germoglia un accordo novello:/e tutto, che un giorno si scisse, /ritorna congiunto./Diraman dal cuore le vene, /ma tornano al cuore./E tutto, nel mondo, /è un unico ardore di vita perenne. ”
(F. Hölderlin)
Jung diceva: “Ciascun essere umano è una forma di vita in se stessa unica e irripetibile. L’uomo nasce con la sua individualità. Ma c’è qualcosa che egli può fare al di là e al di sopra del materiale precostituito della sua natura, e cioè può diventare cosciente di ciò che lo fa essere la persona che è, e può consciamente adoperarsi per connettere ciò che egli è con il mondo che lo circonda. E questo è forse il massimo che ci è dato di fare. ”
Daniela Savini afferma: “Sono diversi anni ormai che porto avanti i miei studi e ricerca della Verità, l’ultima volta che esposi pittura fu nel 2014 presso il Museo Diocesano di Mantova con L’uomo: un corpo, una coscienza, una vita. Ora, dopo aver raggiunto una maggiore maturità di visione ed equilibrio mi sento di proporre con questa mostra L’uomo: parte del Tutto alcuni lavori di questi ultimi anni, la sua evoluzione. Noi non siamo il corpo, o non solo corpo. Esso è l’involucro, lo strumento che ci permette di fare esperienza di vita, e dobbiamo essere grati di averlo qualunque forma abbia. Il corpo, la sua stessa forma è significante, i nomi degli organi e delle membra hanno una funzione biologica ma anche simbolica segreta, il corpo stesso è una lingua e, nella gioia o nel dolore ha un linguaggio. Come dice Annick de Souzenelle “Il corpo umano è chiamato infatti a raggiungere il proprio modello, il che vuol dire che è programmato dentro una precisa finalità: fare di noi degli uomini… attingere alla parte più intima il nucleo divino per diventare pienamente il frutto “il figlio dell’uomo””. Il corpo che è espressione dell’anima, fatto della sostanza dell’anima un “corpo – alito” come dice James Hillmann, un anima non staccata ma un tutt’uno ed in relazione con le altre e quella del mondo; l’anima è l’archetipo della vita stessa, è ciò che vive nell’uomo, ciò che vive di per sé e che dà vita; attira dentro la vita l’inerzia della materia che non vuole vivere. Combustibile del fuoco dell’amore e suo bersaglio, l’anima è “scintilla di essenza stellare” (Eraclito). L’anima è figlia del cielo, e il suo viaggio è una prova. ”
Arianna Crescenzio nella sua presentazione riporta: “Osservando questi lavori è possibile notare un andamento verticale che li accomuna. Questo andamento simula una spinta, l’andare verso qualcosa; in questo caso, la ricerca della dimensione divina. La verticalità è movimento naturale, caratteristica quindi della Natura, altra tematica fondamentale per l’artista, anch’essa presente nella maggior parte delle opere, soprattutto in quelle pittoriche. Troviamo quindi una coincidenza tra natura e divino. La dimensione divina è necessaria per l’uomo; per staccarsi dalla dimensione terrena ed elevarsi… Per questo motivo, vediamo soggetti singoli, senza volto e senza riferimenti all’appartenenza di un determinato gruppo sociale. La coincidenza tra spirito e natura, inteso come senso profondo e aulico, si trasfigura nella coincidenza tra uomo e donna: due elementi opposti ma complementari; che necessitano una ricerca di unione, dialogo. Rappresentare figure androgine e senza volto o alcune parti del corpo, è per l’artista sia una scelta estetica che formale: porta l’osservatore a porre attenzione non sul singolo soggetto raffigurato ma su un discorso sostanziale dell’Uomo. ”
Inaugurazione
sabato 19 marzo ore 18.00.
Informazioni
366 3505700