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Mater – Parole e immagini sulla maternità
venerdì 30 Novembre 2018 - sabato 30 Marzo 2019

sede: Residenza Universitaria Biomedica (Pavia).
Nel solco delle riflessioni multidisciplinari e multiculturali che rappresentano il fil rouge dell’attività culturale della Residenza Universitaria Biomedica della Fondazione Collegio Universitario S.Caterina da Siena quest’anno, per la ormai tradizionale mostra che inaugura l’anno accademico, vien proposto un cammino di ricerca, pensiero e riflessione sul tema della maternità, declinato con la voce latina “Mater” che, come riporta A.Turra, in uno dei testi che commentano la mostra, significa “madre, sposa, moglie; genitrice di figli; titolo d’affetto per donna attempata” ma anche “sorgente, fonte; maternità; madre come causa, origine, sorgente, radice “. (cfr Georges-Calonghi, Dizionario, Torino 1965).
Il termine Mater vuole sottolineare la natura universale ed archetipica di questa parola, la sua natura di esperienza primigenia legata alla generazione femminile, ma anche alla necessità etica ed esistenziale, che appartiene ad ognuno di noi, di vivere per se stessi e per altri la dimensione e la responsabilità del generare, di essere per se stessi ed altri fonti di vita, capaci di cura, accoglienza e protezione.
La mostra allestita nei locali della Residenza Biomedica, (tre sale, corridoi e cappella) offre immagini della maternità provenienti dalle varie parti del mondo e comprende sculture, dipinti, stampe e fotografie, trattasi di opere antiche e moderne; è una mostra di documentazione, non una mostra d’arte e comprenderà circa 80 pezzi e 100-120 fotografie.
Introdotta da un pannello esplicativo, la prima sala è dedicata al mondo occidentale: il ruolo di Maria nella tradizione cristiana con immagini della Madonna, dall’annunciazione alla natività, a Maria come divinità e come madre, seguite da opere profane di artisti locali sul tema della maternità.
Sempre con la presenza di pannelli esplicativi, la seconda sale è dedicata al mondo orientale ed all’America: la Cina con Bodhisattva Guanyin, l’India con Yashoda e Krishna, il Giappone con stampe ukiyoe e fotografie dell’ottocento.
Del continente americano saranno presenti dieci immagini in terracotta riferite alla maternità del periodo precolombiano.
La terza sala è dedicata all’Africa con una serie di sculture dell’area subsahariana di diverse culture (Yoruba, Lobi, Baule, Luba, Dogon, ecc.) e immagini (quadri e fotografie) del Nord Africa.
In tutte le sale e nei corridoi saranno presenti fotografie (da fine ‘800 a quelle di agenzie fotografiche fino agli anni settanta del novecento e sempre dedicate alla maternità), in parte per completare il quadro delle aree geografiche ed altre divise per temi quali: gioia, ansia, angoscia, fino a un gruppo di immagini (parte d’epoca, parte provenienti dal web) dedicate alla persecuzione della maternità (olocausto, genocidi, persecuzioni, tragedie umanitarie). Quest’ultimo gruppo viene esposto in cappella.
Inaugurazione: Venerdì 30 Novembre ore 17:00 con la conferenza di Silvia Vegetti Finzi dal titolo “ Dalle Grandi Madri alle Piccole Madri”, introdotta da Dana Scotto di Fasano, cui seguirà la presentazione della mostra a cura di Franco Pavesi e dello staff della Residenza Universitaria Biomedica.