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Oroverde – Mostra collettiva

venerdì 19 Novembre 2021 - domenica 28 Novembre 2021

Oroverde - Mostra collettiva

sede: Villa Camperio (Villasanta, Monza).
cura: Antonella Giovenzana.

L’arte contemporanea si interroga sul rapporto uomo-natura nella mostra allestita in Villa Camperio (Villasanta) nell’ambito delle iniziative previste dall’evento Seminare Arte. Coincide con la giornata nazionale dell’albero, il 21 novembre, la mostra collettiva di arte contemporanea allestita nelle sale, nel cortile e nel giardino della Villa, a cura di Antonella Giovenzana, che ha invitato tredici artisti a riflettere sul tema della natura.Opere di pittura, scultura, fotografia e installazioni site specific accompagnano il visitatore in un percorso espositivo non solo artistico ed estetico, componendo un racconto variegato ma armonico carico di suggestioni visive e rimandi culturali capace di stimolare nell’osservatore una riflessione inedita sull’emergenza ambientale.

Espongono: Fabio Adani, Mauro Capelli, Alice Corbetta, Angela Filippini, Ilaria Franza, Gianblù, Carlo Guzzi, Isa Locatelli, Gennaro Mele, Paolo Monga, Linda Pellegrini, Pietro Silvestro, Micaela Tornaghi, ValentinaKi.

Per l’arte contemporanea la natura non è più intesa come un fiore da ritrarre, non è più l’ispirazione per dipingere un bel quadro di paesaggio. La natura diventa un elemento di riflessione sulla sua fragilità, un momento di denuncia del suo deterioramento, un assillo quanto mai urgente dei nostri tempi. Gli artisti, attraverso la loro ricerca e la loro opera, si fanno interpreti e portavoce del rapporto tra uomo e ambiente naturale. In molti di loro il messaggio diventa un grido d’allarme per denunciare un equilibrio che si è incrinato e che ha prodotto molti danni. Nell’era attuale dell’Antropocene l’uomo si salva solo salvando la natura perché l’uomo stesso è parte della natura. L’arte è riflesso del mondo e finchè il mondo continuerà ad essere in pericolo, ci saranno sempre interpretazioni artistiche del rapporto uomo-natura, tanto idilliaco quanto conflittuale. Ma l’arte può aiutarci a immaginare altri mondi possibili e migliori. Questo è il messaggio che l’arte contemporanea, nelle sue varie declinazioni, dall’arte ambientale, alla land art, alla bioarte e a forme più intime e personali, ci consegna. A noi farne tesoro e il verde si trasformerà in oro.

LA TERRA
E’ l’elemento primario che permette al seme di germogliare e alla pianta di crescere, semi e piante che con i loro frutti permettono la vita dell’uomo. Un rapporto circolare di nascita, vita e morte da cui l’uomo non può prescindere.
In questa sala dedicata alla Terra e nella corte antistante le sculture di Carlo Guzzi si fanno interpreti di questo rapporto simbiotico tra uomo e terra, tra uomo e natura di cui gli alberi sono sentinelle quanto mai sensibili ai cambiamenti ambientali e sociali. Nelle sue sculture l’uomo si fa albero, un albero che diventa bosco e foresta perché non può vivere solitario, senza relazioni con altri uomini.
Nei disegni di Pietro Silvestro l’albero si identifica con la casa, il luogo privilegiato in cui l’uomo trova protezione dal mondo esterno e nutrimento per il corpo e per l’anima. La sua identità di uomo.
Nel piccolo ulivo di Micaela Tornaghi la linfa scorre anche nei rami contorti: è la forza della vita che, malgrado tutto, vince.

L’ALBERO
La Natura, amica o nemica di leopardiana memoria, si ritrova nelle opere degli artisti presenti che hanno dato voce al loro modo di sentirla e interpretarla in opere sia figurative che astratte, in cui colori e materiali sono un chiaro riferimento. L’albero è al centro della loro indagine in quanto simbolo universale e portatore di un grande patrimonio di cultura, identità e memoria. L’albero va oltre la sua dimensione vegetale e si propone quale elemento di congiunzione tra Terra e Cielo, dove le radici che affondano nella terra confermano l’attaccamento alla materia, mentre i rami rivolti verso il cielo testimoniano il bisogno di elevarsi dello spirito. L’albero diventa metafora della condizione umana, un simbolo che attraversa tutti i tempi ed è presente in tutte le civiltà e che il linguaggio dell’arte traduce in segni, figure e colori.

LE OPERE
La quercia di Gennaro Mele ci fa pensare all’imponenza degli alberi monumentali mentre lo sguardo si perde a rincorrere i mille colori del tronco e del fogliame. Paolo Monga ci proietta in un parco di cui sentiamo la mancanza nelle aree urbanizzate. Gianblù si (e ci) chiede: se gli alberi fossero colorati, l’uomo li noterebbe di più e presterebbe loro più attenzione e cura? Per Mauro Capelli il verde è il colore della speranza, la speranza in un mondo più verde. Isa Locatelli riflette sulla rivolta della natura alla prepotenza dell’uomo che vuole dominarla a tutti i costi. Alice Corbetta si sofferma ad indagare la materia di cui è fatto il tronco. Ilaria Franza trasferisce sulla tela i suoi mondi interiori e ne fa paesaggi astratti. Angela Filippini estrae dalla tela filamenti di juta che diventano alberi dando luogo a paesaggi materici in cui la presenza umana è assente, eppure si immagina la presenza come nell’opera di Linda Pellegrini che ritrae uno scorcio di prato in cui i fiori si intravvedono anche nel buio, per segnare il cammino dell’uomo. Infine Fabio Adani dà un’interpretazione del paesaggio tra dimensione fisica e metafisica, in cui la fotografia fissa il dato reale e la pittura ne fa una trasposizione intimista.

Inaugurazione
Venerdì 19 novembre 2021 ore 18.00

Luogo

VILLA CAMPERIO
Via Federico Confalonieri, 55
Villasanta, Monza 20852 Italia
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