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Rino Valido. Il tempo e le opere
giovedì 2 Maggio 2024 - venerdì 31 Maggio 2024

sede: Palazzo Ducale di Genova (Genova).
Rino Valido (Varazze, 1° maggio 1947-) è un cromista, progettista, designer e artista contemporaneo italiano, tra i più affermati esponenti dell’arte della seconda metà del XX Secolo. Nasce a Varazze il 1° maggio 1947 e sin dalla prima infanzia ha interesse per l’arte. Nel 1960, si trasferisce a Genova e inizia a lavorare in uno studio di fotolitocromia dove, grazie alla conoscenza del colore e del disegno, si occupa di riproduzioni grafiche come cromista. Attraverso l’attività di cromista, Valido si appassiona alla fotografia, acquista una prima camera fotografica, cui ne seguiranno altre fino a raggiungere una collezione da professionista. Userà queste camere per fermare attimi del paesaggio, soffermandosi spesso su particolari dell’ambiente naturale.
Dall’attività di cromista, Rino Valido si interessa ad altre forme di espressione grafica, quali le varie tipologie e tecniche storiche per la stampa ossia l’incisione sui vari supporti, come rame, zinco, pietra e legno (cioè Acqua Forte, Acqua tinta, Litografia, Xilografia, Serigrafia). Con queste inizia a lavorare sui vari supporti incidendo il suo segno per poi ottenerne una stampa.
Nel 1974 espone per la prima volta a Genova. Nel 1975 entra a far parte di un gruppo di artisti scelti da testate giornalistiche come “Il Secolo XIX”, “Il Tirreno”, “Il Mattino di Padova”, “La Repubblica”, “La Stampa”, con le quali inizia a collaborare. Nel 1977 avviene l’incontro con la galleria lucchese dei fratelli Poleschi, grazie ai quali entra in contatto con il jet set dell’arte italiana dell’epoca e incontra artisti come Renato Guttuso, Ennio Morlotti, Renzo Vespignani. Con la Galleria Poleschi avvia un rapporto che durerà per moltissimi anni, ancora oggi esiste una grande reciproca stima e amicizia.
Da questi incontri nasce la volontà di ricercare nuove vie di espressione che gli fa sospendere gradualmente la pittura figurativa e lo dirige verso l’espressione di sintesi, l’astrazione.
Nel 1978 insieme ai due artisti lombardi Luigi Arzuffi e Arnoldo Sidoli, percorre in camper le provinciali del sud della Francia tra terra e mare. Un paesaggio, in particolare sollecita la sua sensibilità immaginativa: la Camargue. Questa vasta area pianeggiante gli farà comprendere definitivamente la propria affinità con l’arte astratta. Sempre nel 1978 viene invitato a realizzare i manifesti e le scenografie dei premi letterari “Bancarella”, “Bancarellino” e “Bancarella sport”, durante i quali ha occasione di incontrare i maggiori esponenti dell’editoria Italiana. Mondadori, Laterza, Adelphi e altri. Ancora oggi è socio onorario di queste manifestazioni. Verso la fine degli anni ’70, Valido incontra l’arte contemporanea americana e decide di allargare il campo della sua creatività – realizzando oggetti di utilità e valenza artistica – e di sviluppare progetti da sottoporre alle imprese dell’imprenditoria di Stato. Nel 1978 gli viene affidato l’incarico di progettare lo spazio espositivo di 1000 mq per la Finsider (Società Finanziaria Siderurgica) presso l’Esposizione del Levante a Bari. Per questo evento realizza lo spazio espositivo globale e costruisce un percorso inusuale, realizzando grandi opere pittoriche intitolate alle società dell’industria metallurgica come Italsider, Deltasider, Dalmine e altre, che porteranno un valore aggiunto a tutta l’esposizione.
Nel 1980, dopo questa esperienza, collaborerà per molti anni con le Società del gruppo Leonardo già Finmeccanica, quali Oto Melara, Elsag e il gruppo Ansaldo. Con quest’ultimo in particolare intrattiene un lungo rapporto di collaborazione nelle divisioni di Ansaldo Energia, Ansaldo Trasporti, Ansaldo Industria e con la Fondazione Ansaldo (già Archivio Storico Ansaldo). Nei primi anni ’80 si dedica a disegnare oggetti per utilizzo quotidiano, come: lampade, set di oggetti in ardesia da ufficio, cravatte, foulard, piatti in ceramica, gioielli… Proprio attraverso la cultura della ceramica, Valido incontra a Celle Ligure presso le fornaci “Il Tondo” il ceramista scultore Umberto Piombino. Ne diviene amico e inizia a plasmare le prime sculture in ceramica. Nel 1992 a seguito del rifacimento del Porto di Genova per l’Expo, Valido viene chiamato a collaborare in un team di progettisti internazionali per la progettazione grafica dell’immagine delle varie strutture presenti nell’area, quali la Città dei bambini e la cartellonistica pubblicitaria del Nuovo Porto Antico.
È nel 1994, grazie alla conoscenza e alla collaborazione con lo storico dell’arte Dino Carlesi, nasce la nuova espressione d’arte di Rino Valido. Questo incontro farà ritornare l’arte e la pittura al centro del suo lavoro. Inizia così il nuovo ciclo di preparazione per mostre in Italia e all’estero.
Nel 1999 si ritrova con Dino Carlesi e organizzano insieme una mostra ad Empoli.
Nel nuovo millennio, la galleria Due Spine lo invita per una sua personale. In quel tempo incontra una nuova Carla, che è la sua attuale compagna di vita, e con la quale condivide viaggi di lavoro, in parte legati alle Società che non aveva mai abbandonato e in parte dedicati all’organizzazione di mostre ed eventi di pittura, che negli ultimi 20 anni sono state molte, sia in Italia che all’estero. Da Genova e Savona a Brescia, Milano, St. Raphael, Parigi, Dubai, Courshevel, Valdiser, Diner…
Nel 2004 scopre un nuovo ciclo che chiamerà “Il Tempo ritrovato tra forma e colore”. Oggi, mentre le gallerie d’arte propongono il suo lavoro, Rino Valido si dedica attivamente alla pittura, porta avanti il ciclo ultimo ritrovato, si occupa di selezionare città, luoghi spazi di qualità istituzionale per organizzare nuovi eventi.
Nel 2024 in occasione del suo 50° anno di attività artistica, Genova ospita la sua antologica a Palazzo Ducale nella Sala dogana e la Fondazione Ansaldo realizza una correlata a Villa Cattaneo dell’Olmo di Genova Campi.
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