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Walkabout #03 / Passo mobile
venerdì 24 Maggio 2019 - domenica 9 Giugno 2019

sede: Kunsthalle West Eurocenter (Lana, Bolzano).
Passo mobile è il terzo episodio della serie di mostre del progetto Walkabout ed è l’attraversamento di un confine: lo spazio di tempo che articola la nostra giornata scandendola entro il rincorrersi ritmico del giorno e della notte.
Si tratta di un luogo incerto fatto degli istanti impalpabili in cui il tempo ricompone il proprio flusso tramite il valico continuo del suo bordo sfrangiato, dove ciò che è già stato si sovrappone a ciò che è e che sarà.
Un territorio di frontiera, una mobilità al quadrato inversamente rallentata, una sorta di terzo tempo, opposto al tempo dell’ebbrezza rincorso dall’accelerazione contemporanea.
Passo mobile, collocandosi in un istante dilatato è una mostra che si trasforma percorrendo una soglia, quella in cui la luce diventa buio.
Nel cambiamento temporale le opere affiorano e spariscono mutando fisionomia e orientando la fruizione ad un’attesa meravigliata, alimentata dalle sfumature e dalla forza di ciò che per essere visto chiede di essere visto due volte.
Walkabout consiste in una serie di mostre, ognuna su argomenti specifici, che durano da un giorno a un mese e che possono trasformarsi durante il loro svolgersi.
Ad ogni appuntamento alcuni degli artisti invitati ricorrono, altri cambiano; uno di questi agisce da testimone ed è nel suo racconto, orale, scritto, musicale, visivo, filmico e molto altro, che la mostra continua a vivere.
Il racconto è come un canto e in quanto tale fa da filo conduttore per la mostra successiva di cui è elemento essenziale.
Walkabout è un progetto che percorre le trasformazioni attuali dello statuto dell’opera d’arte osservandola come fuga di testimonianze.
Oggi il destino dell’opera d’arte è caratterizzato da un inevitabile “rotolamento” attraverso i media e i formati, dando luogo ad un processo di continua codifica e transcodifica, o meglio di traduzione.
La traduzione, implicando il passaggio da un linguaggio all’altro, si misura sempre con l’intraducibile, ovvero si esercita nella forma di un passaggio di “frontiera”, un luogo in cui si fanno fronte due diversità.
Per questo ogni traduzione è un’interpretazione, e lo è nel momento in cui fallisce come semplice atto di transcodifica e si nutre del “malinteso” che necessariamente si genera nel confronto tra le diversità.
La traduzione che ha consapevolezza del proprio fallimento diventa testimonianza, laddove sa di misurarsi deliberatamente con l’indicibile.
Mappa e antenna, il “canto” nel Walkabout degli aborigeni australiani esprime una volontà di orientamento.
Oggi, entro la catastrofe dei linguaggi, è una risposta che guarda al frammento “tirando dei fili”, i fili del significato.
Espongono: Antonio Catelani, Umberto Cavenago, Ermanno Cristini, Gianluca Codeghini, Pierluigi Fresia, Giancarlo Norese, Luca Scarabelli, Roberta Segata, Marcel Zischg.
Da un’idea di Ermanno Cristini e Luca Scarabelli.
Inaugurazione: Venerdì 24 maggio 2019 ore 19:30
- Luca Scarabelli