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Pierdonato Taccogna. In principio era il cielo
sabato 16 Novembre 2019 - giovedì 5 Dicembre 2019
sede: KoArt Unconventional Place (Catania).
cura: Aurelia Nicolosi.
La poetica di Pierdonato Taccogna si avvale di due elementi fondamentali la “luce” e la “materia”.
La prima viene trattata quasi come un’ossessione poiché scaturisce da una particolare esperienza dell’artista, vissuta nel 2005, che lo ha portato ad indagare il mondo fuori dal reale, ricercando quei bagliori e quelle evanescenze tipiche della sfera subconscia e vivendo in prima e in terza persona visioni comprensive di suoni e profumi, quasi come se fossero dei flash ultraterreni.
Mentre l’attrazione per la materia comincia dalla preparazione del telaio, sino all’ultimo strato di vernice. Taccogna non utilizza colori o altri materiali industriali, tutto è preparato nel suo atelier seguendo le antiche ricette artistiche, e continuando il lavoro di studio e di sperimentazione delle tecniche pittoriche.
Il suo vivo interesse verso le “particelle” l’hanno portato ad indagare il cosmo, partendo dallo studio della struttura materiale e le leggi che regolano l’universo concepito come un insieme ordinato, in riferimento allo spazio, al tempo e alla materia.
La mostra indaga il legame esistente tra l’uomo, il mondo terrestre e l’universo e lo fa con il linguaggio della scienza e dell’arte contemporanea, discipline votate alla ricerca della bellezza e dell’armonia, intrinseca ed estrinseca, della Natura.
Sia la scienza che l’arte, infatti, per le loro ricerche sul senso ultimo dell’essenza e dell’esistenza utilizzano una metodologia precisa, puntuale e mai improvvisata.
L’artista con estrema cura e precisione osserva, scruta il mondo attorno a lui e dentro di lui, fino a trovare quella perfetta alchimia che trasforma la ricerca in poesia.
“Nell’opera di Pierdonato Taccogna – spiega la curatrice Aurelia Nicolosi – rivediamo Turner, Monet, Seurat, Signac, Van Gogh cioè tutti quei pittori in cui la luce e il colore sono diventati parti fondamentali della loro vita e della loro sperimentazione. Sospesi tra passato e presente, i suoi telai sono costruiti sapientemente a mano e i suoi colori sono frutto di una preparazione artigianale antica che recupera i principi della chimica e la proprietà degli elementi. Le sue sono visioni dense di materia, di polveri e di stupore di fronte a fenomeni incommensurabili che l’uomo tenta inutilmente di decifrare. Assieme a lui non ci resta che contemplare la meraviglia e rimanere attoniti di fronte all’esplosione dell’Universo, raccontata con quella passione che solo un vero artista riesce a trasmettere. E se Galileo per la prima volta puntò un cannocchiale verso il cielo, così Pierdonato, al pari del famoso scienziato, sfida gli stereotipi comuni e le false verità, incantando il pubblico con il suo racconto visivo in cui la volta celeste assume un aspetto sacrale, degno dell’eternità. La sua curiosità lo spinge lontano e nessun buco nero all’orizzonte potrà minacciarne la rotta e il declino”.
Testi critici in catalogo di Andrea Guastella, Sabrina Di Gesaro, Aurelia Nicolosi
Ufficio Stampa: Valentina Barbagallo
Inaugurazione: 16 novembre, ore 19:00