Cherchez la femme – Mostra collettiva

sede: Wegil (Roma).

Crumb Gallery rinnova la collaborazione con ReWriters festival e partecipa alla seconda edizione con la mostra Cherchez la femme, con le opere fotografiche delle finaliste dell’omonimo concorso che si è tenuto nel corso del 2021, Eugenia Babini, Roberta Capello, Sofia Blu Cremaschi, Nikita Narder, Francesca Tilio.

Cherchez la femme è una frase che deve la sua fortuna a un geniale misogino, lo scrittore francese Alexandre Dumas: quando c’è un problema, un guaio, un delitto, un affare andato storto, cherchez la femme, cercate la donna. Dietro ce n’è sempre una. Le donne “sont au centre de toutes les affaires”, dice infatti Joseph Fouch, protagonista del romanzo di Dumas (padre).
Ecco come nasce Cherchez la femme, un concorso per immagini che ha invitato fotografe, professioniste e non, a rappresentare la loro idea di donna contemporanea, raccontarla in ogni sua complessa e multiforme declinazione, in ogni suo gesto, in ogni sua azione.

Il concorso è stato ideato e realizzato da Crumb Gallery insieme a ReWriters, sul cui website sono state pubblicate le immagini scelte, tra tutte quelle arrivate nel corso del 2021. In una seconda fase, sono stati selezionati cinque progetti finalisti da una giuria composta da Rory Cappelli e Lea Codognato per Crumb Gallery, i fotografi Betty Colombo e Marco Paoli, e da Eugenia Romanelli founder della ReWriters Web Art Gallery.

Le finaliste e i loro progetti

Eugenia Babini – Doroty
Dorothy è il nome della protagonista del mago di Oz. Eugenia Babini raffigura, attraverso la metafora di un percorso fisico, il percorso interiore di crescita della protagonista delle immagini. Le foto, come nel mago di Oz, rappresentano l’evoluzione di una donna dalla sua interiorità al mondo esterno.

Roberta Capello – Fili Intrecciati
Un abito appeso rimanda sempre a qualcuno. Diventa identità, simbolo, semiotica. Ecco i due addendi: personalità in carne ed ossa rapportati ad un’identità altra, diversamente presente, legati da una qualche storia che vale la pena di essere immaginata. Una riflessione sui legami tra persone, tra individui e società, religione e cultura.

Sofia Blu Cremaschi – Mura
Fra le mura domestiche è stata scandita la nostra vita dell’ultimo anno, durante i vari lockdown. Non per tutte e tutti, però, la casa è un luogo necessariamente sicuro. Gli spazi possono essere molto ristretti, le famiglie numerose. In casa possono consumarsi violenze, può essere un luogo in cui alberga la depressione o un forte senso di solitudine.

Nikita Narder – My room holds all of my personal belongings
Il progetto racconta la quotidianità di tre giovani donne (coinquiline dell’autrice) e sono state scattate durante lo scorso lockdown. Attraverso le foto, la Narder descrive l’individualità di ognuna di loro, la loro vita nello spazio privato delle singole stanze. Più che ritrarre le tre donne, si sofferma sugli oggetti e i dettagli che le contraddistinguono. Sono tre ragazze di nazionalità diverse: Tomiris nata in Russia, Sneha in India e Xiaoxue xu in Cina.

Francesca Tilio – Girls from another planet (GFAP)
Un viaggio poetico attraverso misteriose figure femminili che prendono vita e si muovono nel paesaggio naturale. Gli scatti Girls from another planet (GFAP) rappresentano nuove eroine romantiche, visionarie, pop-psichedeliche, perturbanti. Sono donne che sembrano cadute sulla terra da altri pianeti, rappresentazioni di una fantascienza femminile e rivoluzionaria.

Inaugurazione
venerdì 14 ottobre, alle 19

Informazioni
https://rewriters.it/rewriters-fest/; crumbgallery.com

Immagine in evidenza
Eugenia Babini. Guardare oltre, vedere fuori