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Costas Tsoclis. Una retrospettiva 1959/2022
venerdì 17 Maggio 2024 - venerdì 26 Luglio 2024
![Costas Tsoclis. Una retrospettiva 1959/2022](https://www.arte.go.it/wordpress/wp-content/uploads/2024/04/costas-tsoclis-una-retrospettiva-1959-2022_00.webp)
sede: Galleria Il Ponte (Firenze).
cura: Bruno Corà.
La mostra è dedicata a Costas Tsoclis, artista ateniese a cui la galleria Il Ponte ha dedicato un close up nel 2019.
Viene presentata una sintetica retrospettiva, dal 1956 al 2022, in cui – tra le opere pietre miliari del suo percorso creativo, caratterizzate dalla molteplicità dei suoi mezzi espressivi, prevalgono acrilici su tela.
Spirito inquieto, ricercatore, innovativo, eclettico, da sempre ricorre ad un ampio registro di mezzi espressivi – dalla pittura all’installazione, dal video alla performance – per restituirci la magia dell’illusione visiva.
“Ad eccezione del breve periodo durante il quale si è occupato di arte informale, la sua opera mira alla messinscena e alla rappresentazione della realtà che ci circonda e alla riproduzione delle immagini. Con questo strumento delle immagini indaga intorno al mito, alla natura, ma anche alla metafisica, alle passioni umane, ricorrendo non di rado all’ironia. Grande è la sua forza raffiguratrice…, ma altrettanto notevole è la sua maestria nell’utilizzare i mezzi dell’installazione… Tsoclis non è mai pittore e scultore nel vero senso del termine, dal momento che i suoi dipinti possono risultare sculture e, viceversa, la sua scultura pittura. La fisionomia basilare dell’opera di Tsoclis sta nella contraddizione che riesce a far emergere tra verità e finzione, tra interrogativo e risposta, tra fede ed eresia, tra stabilità e mutazione, tra certezza e dubbio. L’ambiguità è una costante della sua opera. La realtà e l’apparenza che si iscrivono nel vivo della sua opera, soprattutto negli oggetti tridimensionali e nei trompe-l’oeil, sono testimonianza che l’utilizzo dell’oggetto ha a che fare non con una realtà verificata, ma con tutta una problematica intorno alla sua manifestazione…Il mito, privato e collettivo, la vita, le immagini che si rivelano solo in un secondo tempo nel loro significato, insomma, “le cose che mi hanno ferito”, come lui stesso afferma, costituiscono la materia prima dell’opera di Tsoclis. Un grande artista europeo, che, non dimenticando le sue radici e il richiamo dell’archetipo, rivendica a buon diritto il suo titolo di autentico poeta”.
Katerina Koskinà
Inaugurazione
venerdì 17 maggio ore 18.30
Immagine in evidenza
(part.)