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Coupure. From Sixties to Now – Mostra Collettiva

sabato 10 Febbraio 2018 - venerdì 30 Marzo 2018

Coupure. From Sixties to Now - Mostra Collettiva

sede: Il Giardino Bianco (Venezia).
cura: Bustos Domenech.

In attesa della mostra che Milano dedicherà a Giosetta Fioroni presso il Museo del Novecento (“Giosetta Fioroni. Viaggio sentimentale” a cura di Flavio Arensi ed Elettra Bottazzi) la Galleria Il Giardino Bianco di Venezia presenta una collettiva di neo talenti con la partecipazione della Fioroni che espone 3 suoi lavori.

Tra questi un grande disegno su carta realizzato nel 1960 con al retro un’etichetta della Galleria Il Segno, Roma. Riemerso recentemente sul mercato, quest’opera è stata subito pubblicata in doppia pagina sul corposo catalogo moscovita dedicato alla grande artista italiana. Si tratta di un documento storico che testimonia la grandissima vicinanza tra la Fioroni e Cy Twombly in quel periodo. Lei stessa vedendolo ha commentato: “Cy visse nel mio studio per quasi due anni. Eravamo tutti in simbiosi”.

Coupure, definisce e mappa una topografia del segno, inteso nella doppia valenza di elemento che genera e lascia una traccia, ma anche ciò che ri-taglia, conforma uno spazio e lo definisce attraverso un’opera di montaggio / smontaggio.

L’opera, che si approssima a un corpo, viene di-segnata dagli artisti, costruita, dipinta, progettata. Tutto questo entra in relazione con lo spazio fisico della città, ma ne definisce anche uno mentale generatore di pulsioni, attrazioni, osmosi. Uno spazio non è mai qualcosa di neutro, l’atto stesso di porvi qualcosa innesca una serie di coordinate, che risulteranno di volta in volta caratterizzanti, e l’opera dell’artista, e lo spazio che lo accoglie. Tuttavia se, come ci ricorda Manfredo Tafuri “la produzione artistica…, non si consuma per un processo inevitabile di adeguamento del pubblico alle forme, ma nasce con il preciso scopo di essere rapidamente consumata” (v. M. Tafuri, Teorie e storia dell’architettura, Laterza, 1976, pag. 62) e, aggiungiamo noi, anche le più grandi manifestazioni artistiche dalle biennali alle Documenta, ogni gesto ogni porre se non vuole in maniera pericolosa alludere a una concezione auratica dell’arte, dovrà per forze di cose sezionare, attuare cesure, coupures…
Possiamo -ancora- far nostre le parole di Tafuri quando, a proposito dei giovani neoliberty egli scrive “non avevano capito che le loro immersioni arbitrarie nell’autobiografia erano lecite solo a patto di essere compiute nell’ambito di strutture di arricchimento dei codici linguistici, e non come ricerca di nuovo linguaggio in senso proprio” (ibidem, pag. 70).

Coupure potrebbe essere una struttura di arricchimento e segnare un ulteriore passo verso la consapevolezza e un’appercezione della realtà, capace di di-segnare uno stato dell’essere, in cui artista opera mondo, in luogo di atteggiamenti totalizzanti e onnicomprensivi, mostrino la facies tragica / luttuosa congiunta con il lieto e il felice, proprio come l’esistenza.

Espongono: Sergio Maria Calatroni, Pietro Finelli, Giosetta Fioroni, Giorgio Galimberti, Paolo Manazza, Maurizio Orrico, Marialuisa Tadei, Mauro Vettore, Wiebke Maria Wachmann.

Luogo

IL GIARDINO BIANCO
Via Giuseppe Garibaldi, 1814
Venezia, 30122 Italia
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