sede: Laboratorio di Cultura Fotografica (Città della Pieve, Perugia).
Il lavoro “Sull’apparenza delle cose” nasce da una committenza sul territorio di Città della Pieve, un territorio formatosi in tempi geologici al confine fra terra e mare, tra ambiente marino e ambiente fluviale.
Spinto dalla fascinazione per la storia geologica del luogo, ho deciso di usare la geologia unicamente come punto di partenza, lasciando il campo di azione aperto alle possibilità, lavorando come un fiume, che allo stesso tempo scava il suo letto ed è guidato dallo stesso.
L’origine del territorio è stato soltanto il primo mattone su cui costruire un percorso fatto di apertura alle possibilità.
Così le due principali linee guida del mio lavoro sono diventate il colore giallo della parete rocciosa, vista entrando nel borgo alla prima ricognizione, e l’acqua, che ha plasmato il territorio nelle sue caratteristiche peculiari, queste due direttrici sono state lasciando però spazio a tutte le possibilità “No ideas but in things” e “Let the writing be of words” recita la poesia di William Carlos Williams in apertura, poesia che ho voluto utilizzare come manifesto, riportando la fotografia al puro atto di guardare, nessuna idea se non nelle cose, nessuna idea se non nelle immagini, lasciate essere ciò che sono, la sassifraga che spacca le rocce.
Fabio Barile
Fabio Barile è nato a Barletta nel 1980 e si è diplomato alla Fondazione Studio Marangoni a Firenze nel 2007. Ha iniziato la sua ricerca nel 2005 con un progetto sull’erosione che interessa 1500 km di costa italiana. Questo progetto da il via ad un percorso incentrato sullo studio dei processi naturali del paesaggio.
Inaugurazione
sabato 1 luglio dalle ore 11:30.
Immagine in evidenza
(part.)