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Immagini delle origini dell’universo, tra scienza, mito e arte – Mostra collettiva
lunedì 26 Ottobre 2020 - giovedì 5 Novembre 2020

sede: Società Dante Alighieri – Palazzo Firenze (Roma).
La Società Dante Alighieri ospita la mostra “Immagini delle origini dell’universo, tra scienza, mito e arte” che unisce la cultura classica alla contemporaneità del mondo dell’arte.
Nel cortile cinquecentesco e nella Sala Walter Mauro di Palazzo Firenze, accanto ai pannelli espositivi dedicati ad antichi autori quali Kircher, Copernico, Galilei e altri, esporranno tre artisti contemporanei che si sono già misurati con la conoscenza ermetica del macrocosmo e microcosmo: l’argentino Santiago Espeche, il tedesco Michael Franke e l’italiano Cesare Massimo.
I pannelli che compongono questa mostra attingono a un patrimonio di volumi a stampa e manoscritti appartenenti a un periodo compreso tra il XV e il XVIII secolo e ricostruiscono l’evoluzione dell’immagine del cosmo tra scienza e mito.
Fin da quando esiste la scrittura, l’uomo ha lasciato nelle immagini una testimonianza del suo tentativo di interpretare le origini e la struttura del cosmo, ricercandone una traccia riflessa anche nel microcosmo del corpo umano e nei tre Regni della Natura, proiettando miti e leggende nel cielo stellato.
I volumi dai quali sono state tratte le immagini, sono edizioni originali che hanno segnato l’evoluzione della concezione dell’universo tra Rinascimento e Illuminismo, altre raffigurazioni sono invece tratte da libri che illustrano la precedente idea del cosmo, quella aristotelica e tolemaica, in particolare secondo Dante Alighieri.
“Questa esposizione vuole essere ed e` anche un omaggio a Dante Alighieri in vista dei 700 anni dalla morte che celebreremo nel 2021”, commenta il Segretario Generale della Dante Alessandro Masi. “Un’occasione per ricordare l’uomo che, unico tra gli uomini, ha compiuto il viaggio nell’universo misterico alla ricerca della divina verita` e del principio primo che “move il sole e le altre stelle””.
“Guardando la terra dall’alto, ho trovato schizzi dipinti dal tempo. Sono immagini della natura. Mascherate immaginarie dall’immaginario del padre Dante. Inferno, Purgatorio e Paradiso. Qui, sulla terra, visti nel silenzio, visti dallo spazio”
Santiago Espeche
Attraverso il viaggio spirituale dell’artista, l’opera di Michael Franke riunisce la dicotomia luce-tenebre e sottolinea la complementarietà tra mondo germanico e mondo latino. Roma, città eterna, “caput mundi”, centro della diffusione della civiltà antica appare come meta di un pellegrinaggio introspettivo.
Cesare Massimo vive e lavora a Roma, città-custode di un’antichissima ed eclettica memoria genetico-culturale alla quale attinge per approfondire un linguaggio visivo che lo spinge dal suo intimo a concepire le immagini che dipinge.
La sua arte intuitiva ricompone il suo inconscio frammentato con l’obiettivo di concepire immagini capaci di comunicare con l’inconscio collettivo e articolare tematiche di forte rilevanza contemporanea.
Evento nell’ambito di Rome Art Week.
- Michael Franke