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Jacquie Maria Wessels. Garage stills

sabato 18 Dicembre 2021 - giovedƬ 13 Gennaio 2022
Jacquie Maria Wessels. Garage stills

sede: PAN Palazzo delle Arti Napoli (Napoli).
cura: Marina Guida.

Visionaria, meticolosa, Ā la serie fotografica “Garage Stills” diĀ Jacquie Maria WesselsĀ (Amsterdam – NL)Ā documentaĀ una realtĆ  che sta lentamente scomparendo, poichĆ© – come si legge nel testo della presentazioneĀ –Ā la tecnologia computerizzata – nei luoghi di lavoro – sta prendendo il sopravvento”.

Per la realizzazione del progetto “Garage Stills”, l’artista ĆØ andata alla ricerca delle autofficine di tutto il mondo, lasciandosi affascinare dalle forme, dai colori e dagli oggetti a lei sconosciuti che animano questo meraviglioso universo dei garages.
Dopo un’attenta analisi dell’ambiente, Wessels crea nature morte direttamente sul posto sfruttando gli elementi a disposizione.

Il suo sguardo acuto ma “freddo”, per mezzo dell’obiettivo fotografico mette a fuoco le ultime tracce di una realtĆ  in dissolvenza, le autofficine, puriĀ “non – luoghi” in cui il disordine e l’assemblage degli oggetti e degli utensili più disparati lasciano spazio anche per immaginare la presenza che aleggia in mezzo agli attrezzi di lavoro: gli uomini che vi lavora(va)no.
Allora il mondo che viene raccontato, foto dopo foto, ĆØ fattoĀ al maschile, ma nonĀ solo.
Qui, a NapoliĀ l’occhioĀ attento di Jacquie-Maria si ĆØ posato su dettagli che altrove non poteva incontrare (per es.
nelĀ costante riferimento alla religione cattolica attraverso le immagini dei santi) e innesca una riflessione altrettanto vivace sulle ripercussioniĀ visive, estetiche che si producono quandoĀ lo sguardoĀ diĀ unaĀ “etrangĆØre”Ā si posa sul paesaggio e sul Paese Italia, Ā su una cittĆ  del Sud, su Napoli, Ā eĀ suĀ un frammento di tempo “sospeso”.

Che interrogativi pone? Qual ĆØ il vero significato dell’indagine minuziosa e corpuscolare della Wessels? Cosa vuole dirci inseguendo immagine dopo immagine un ambiente sfuggente come le autofficine, un mondo un tempo caratterizzato dalla presenza umana e ormai sostituito dalla intelligenza tecnologica?

SeĀ il mondo di ieri sta via via scomparendo, l’arte, la fotografia ĆØ l’unico mezzo in grado di fermarlo e reinventarlo per negoziare ancora quel patto che stringe l’essere umano con i luoghi, attraverso il racconto di una umanitĆ  che lotta contro la scomparsa di una memoria anche visiva. Ā Allora ecco, che la serieĀ Garage StillsĀ diĀ Jacquie M. WesselsĀ che presenta un nucleo diĀ circa 30 opere, realizzate con laĀ fotocamera analogica, costituisce il presupposto ideale di questo legame.

Il suo intervento non si limita alla mera documentazione, non intendeĀ aderire precisamente a fatti oggettivi, registrabili, inequivocabili, Ā e quindi, Ā alla fotografia documentaristica, il suo ĆØ un procedimento mediante cui la tecnica stessa della fotografia s’incrina, perchĆ© l’analogica di Jacquie Maria Wessels ĆØ mossa dallaĀ volontĆ  di esercitare uno spostamento, un incautoĀ shiftĀ che alteri lo sguardo sulle cose e sugli oggetti: oggetti che vengono tutti riposizionati, restituiti a una dimensione di “natura morta”, un carattere questo, che appartiene al DNA olandese e fiammingo.  È questo metodo di scarto che fa di Wessels un’artista a tutto tondo.

Con un chiaro rimando alla tradizione iconografica del paese nordico da cui proviene, Ā le foto della Wessels raccontanoĀ quantoĀ la tecnologia computerizzata possa diventare veicolo di perdita e smarrimento di memoria, Ā e che con la loro reiterazione in medio formato (120x120cm), “costringono”, lo sguardo su una dimensione altra e solo apparentemente antiquata, che ĆØ traccia, invece del passaggioĀ dell’uomoĀ che lavora, oggi in un luogo ormai disumanizzato.
Non a caso, nelle parole della curatrice, Marina Guida si legge come questi “dettagli forse sconosciuti ai più, siano capaci però di ricomporre nella mente un’immagine talmente forte tale da riportarci, ancora una volta, in un contesto che pare collocarsi fuori dal tempo, seppure in una temporalitĆ  attuale e riconoscibile”.

Parallelamente, le storie fotografate dalla Wessels assumono anche una connotazione diĀ sguardo femminile nei confronti del mondo maschile, Ā unĀ ambito a cui però, Ā l’artistaĀ si avvicina senza deferenza di matrice patriarcale ma di cui piuttosto si appropria con attenzione e leggerezza. Ā In breve, la realtĆ  che la fotografia cattura, assume un significato diverso da quello indicato dal senso comune.

In definitiva, “le sue fotografie si equiparano a quadri astratti, a metĆ  tra mondo reale ed immaginario, un felice connubio tra realtĆ  ed astrazione, momento presente e memoria; a cavallo tra il particolare dell’oggetto e l’universale della storia; tra pittura astratta e fotografia; tra visione poetica ed indagine antropologica, tra osservazione e rivelazione, e si presentano come dispositivi della psicologia della societĆ  meccanica che sta inesorabilmente scomparendo”.
Oltre alla serie principale Garage Stills, verranno presentati in mostra anche alcuni lavori di due serie fotografiche precedenti, “Cityscapes” e la nuova serie “Fringe Nature”. Le opere di Jacquie Maria Wessels sono state esposte in tutto il mondo e fanno parte di varie collezioni private e museali, tra i quali: Rijksmuseum di Amsterdam (Paesi Bassi), al Huis Marseille- Museo della fotografia di Amsterdam (Paesi Bassi) e il Surinaams Museo in Paramaribo (Suriname).

Inaugurazione
18 dicembre alle ore 18:00

Informazioni
jacquiemariawessels.nl

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