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Koen Vanmechelen. Seduzione

martedì 18 Gennaio 2022 - domenica 20 Marzo 2022

Koen Vanmechelen. Seduzione

sede: Le Gallerie degli Uffizi (Firenze).
cura: Francesca Sborgi, Eike Schmidt.

Enormi iguana cornute, una tigre rossa accucciata nel bel mezzo della sala della Niobe, inedite versioni della Medusa con la testa brulicante di zanne e becchi appuntiti: è una vera e propria legione di creature fantastiche quella che popola gli Uffizi in Seduzione, esposizione dell’artista belga Koen Vanmechelen, accolta nella Galleria delle Statue e delle Pitture.

30 le installazioni per la rassegna d’apertura della stagione espositiva 2022: disseminate tra i capolavori del museo, il loro forte impatto visivo e concettuale accompagnerà i visitatori dall’ingresso, lungo i corridoi, alla sala del cosiddetto ‘ricetto delle iscrizioni’ tra quella di Leonardo e quella di Raffaello e Michelangelo al secondo piano fino alle sale della pittura caravaggesca e fiamminga che concludono l’itinerario al primo. Vanmechelen, pittore, scultore, performer, figura eclettica i cui interessi spaziano dall’antropologia alla bioetica, dalla tutela dei diritti umani alla bio-genetica, incentra la sua ricerca sui concetti di ibridazione (delle specie animali e vegetali) e contaminazione (delle tecniche espressive e dei materiali).

I lavori, tutti specificamente realizzati per gli ambienti degli Uffizi, mettono a fuoco i concetti primordiali, archetipici e antitetici, che da sempre nutrono l’immaginario umano: vita-morte, umano-divino, terreno-spirituale, naturale-artificiale. Allestiti in dialogo con le opere della collezione, costituiscono un viaggio suggestivo e spiazzante intorno all’idea di ‘seduzione’: sono una sorta di inno alla potenza della vita ed alla forza rigeneratrice (ma anche appunto ibridatrice, mostruosa) del mondo naturale.

Nei corridoi del secondo piano, inserite nel percorso di visita degli Uffizi, tra la statuaria classica, le sculture in marmo statuario della serie Temptation raffigurano imperatori, filosofi, guerrieri, eroi, divinità. Le loro teste sono ricoperte di frammenti di uova ed altri innesti organici: un invito-sfida a evadere dai limiti del pensiero razionale per seguire il cambiamento e lasciarsi andare a inattese contaminazioni. Come quella proposta dal bizzarro accostamento del Bambino con Gallo, gesso dell’artista fiorentino dell’Ottocento Adriano Cecioni (ordinariamente esposto alla Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti, in ‘trasferta’ per l’occasione agli Uffizi) con Cosmopolitan Fossil, doppia installazione ad esso ispirata, nella quale l’innocuo volatile si trasforma in una enorme iguana caratterizzata da inquietanti mutazioni, a stento trattenuta dal bimbo che lo tiene in braccio. Opera giocata sul filo dei contrasti (plastico, teatrale, psicologico) è anche Domestic violence: nel suo ambito una tigre in marmo rosso, a grandezza naturale, è adagiata su un tappeto di piume di pollo, al centro della celebre sala che accoglie il gruppo scultoreo ellenistico dei Niobidi. Circondato da lame affilate (una delle quali le perfora il dorso), riferimento tragico ai gesti disperati delle statue antiche, il felino colpisce per la sua mansuetudine e seraficità, del tutto stridente con l’atmosfera drammatica dell’ambiente che lo circonda.

In mostra compare poi l’immagine dello stesso artista: lo fa dall’autoritratto Ubuntu, (stampa Diasec su acrilico, esposto proprio nella sala degli autoritratti), che lo raffigura nelle vesti di uno sciamano, ad osservare il visitatore attraverso una maschera di vetro. Ubuntu, in lingua bantu, significa “Io esisto, perché noi esistiamo”: un invito ad accogliere il principio di questa filosofia sudafricana e a rendersi intimamente partecipi del legame di scambio che accomuna l’intera umanità e il creato naturale. L’opera, al termine dell’esposizione sarà donata dall’artista al museo.

Concludono Seduzione la coppia di Meduse ibride in marmo e vetro, posizionate nella principale delle sale caravaggesche: le loro teste, irte di crani di mostruosi polli mutageni con le fauci aguzze spalancate, affiancano e potenziano l’orrore della chioma di serpenti che incornicia il volto stravolto del capolavoro di Michelangelo Merisi. Alla pari del veleno di Medusa e dei suoi serpenti, ritenuto in mitologia capace di risvegliare dalla morte, anche le uova di pollo sono usate nella moderna medicina come base per medicinali e vaccinazioni. Medusa quindi è metafora della capacità di uccidere come di dare nuova vita.

Koen Vanmechelen, nato il 26 agosto 1965 a Sint-Truiden in Belgio, è un artista multidisciplinare che ha iniziato la propria carriera nei primi anni ’90. Al centro del suo lavoro vi è il concetto di diversità bioculturale, indagato attraverso il pollo domestico e le specie primitive dalle quali è derivato. Identità, diversità, globalizzazione, diritti umani sono i temi di attualità che si intrecciano nella realizzazione dei suoi progetti. Dalle prime sculture in legno negli anni ’80, allo sviluppo di Cosmopolitan Chicken Project, un vasto programma di ricerca finalizzato alla generazione di nuove razze di pollame, alla recente creazione di un immenso parco chiamato Labiomista (dove tra grandi architetture e installazioni paesaggistiche naturali, opere d’arte e animali delle specie più disparate convivono) l’arte di Vanmechelen ha allo stesso tempo l’obiettivo di essere espressione etica ed estetica. Nel 2010 ha ricevuto un dottorato honoris causa dall’Università di Hasselt e nel 2013 ha ricevuto il prestigioso Golden Nica Hybrid Art Award (Linz) e il Global Artist’s Award (Venezia). Finora, i suoi lavori sono stati esposti in più di 80 mostre personali e 220 collettive in tutto il mondo. è intervenuto, come relatore, al World Economic Forum del 2008.

Dettagli

Inizio:
martedì 18 Gennaio 2022
Fine:
domenica 20 Marzo 2022
Categoria Evento:
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Luogo

LE GALLERIE DEGLI UFFIZI
Piazzale degli Uffizi, 6
Firenze, 50122 Italia
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