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Komorebi – Leggero canto di luce. Mostra collettiva
sabato 24 Settembre 2022 - mercoledì 16 Novembre 2022

sede: Palazzo Avogadro (Sarezzo, Brescia).
cura: Matteo Galbiati, Raffaella Nobili, Laura Pintossi.
“Komorebi – Leggero canto di luce”, è una mostra d’arte contemporanea collettiva a cui partecipano cinque artiste giapponesi da tempo residenti in Italia ed è il progetto di Tesi Specialistica del Biennio di Comunicazione e Didattica dell’Arte di Laura Pintossi, laureanda dell’Accademia di Belle Arti di Brescia SantaGiulia.
“L’evento – spiega la curatrice Laura Pintossi – ha come obiettivo il coinvolgimento del visitatore attraverso un’esperienza inusuale ed immersiva, che possa sollecitare l’immaginazione del pubblico grazie a un allestimento giocato sull’incontro fortuito tra l’identità storica e definita del luogo, Palazzo Avogadro, e il percorso espositivo pensato come spazio liminale e transculturale. ”
Il filo conduttore, che lega l’intera esposizione, è la Natura come fonte ispiratrice di una visione in cui tempo-spazio, luci e ombre divengono parti integranti del progetto artistico. Da questa constatazione nasce come titolo evocativo della mostra e filo conduttore di essa: Komorebi, , vocabolo giapponese di uso recente, utilizzato per descrivere la luce che filtra tra gli alberi di un bosco e lo stato d’animo che ne consegue.
Questo concetto viene ulteriormente specificato dal critico d’arte Matteo Galbiati e dalla gallerista Raffaella Nobili: “Komorebi descrive un sentimento di struggimento e nostalgia attraverso un’esperienza immersiva in un ambiente naturale, in cui la luce che filtra, provvisoriamente e imprevedibilmente, tra le foglie degli alberi di un ambiente in penombra, fa affiorare un indecifrabile, ma sentito e percepito, stato interiore che cerca di manifestarsi. Pertiene a un tempo precario (o estemporaneo) e a un luogo (di passaggio o in cui sostiamo per poco), intesi come direttrici in cui inscrivere i moti interiori… Komorebi richiama la liminalità come pausa tra un prima e un dopo: è la sospensione in cui ci immerge, che ci riconcilia come enti in comunione totale con la Natura che sentiamo di conoscere e a cui ci lega un sentimento di appartenenza”.
Le opere delle artiste Asako Hishiki, Fukushi Ito, Kaori Miyayama, Ayako Nakamiya, Kanaco Takahashi, alcune delle quali concepite per l’occasione, sono di diversa dimensione e trovano la giusta misura nella collocazione congrua all’interno degli spazi, che assume implicitamente il valore estetico giapponese del MA?, secondo cui, il vuoto inteso come pausa o interruzione spazio-temporale tra elementi contigui, concorre col pieno alla modulazione degli ambienti per creare suggestioni nell’osservatore.
Pur utilizzando media eterogenei, le artiste, trovano nel concetto di Komorebi una comune radice generativa in cui la levità e la sospensione, espresse in forme d’arte elaborate e finemente sofisticate costituiscono la cifra espressiva maggiormente caratterizzante dell’indagine artistica. Grazie all’uso sapiente di tecniche tradizionali innestate a una spiccata sensibilità verso il linguaggio contemporaneo, chi osserva è chiamato ad accogliere l’insorgenza di inaspettate corrispondenze interiori.
Ogni artista ha completato una formazione accademica in Giappone, per poi proseguire i propri studi in Italia, generando, in questo modo un intreccio culturale da cui emergono predominanti punti di comunione e molteplici differenze caratterizzanti. La delicatezza e la raffinatezza d’espressione, la finezza nel tradurre la metafora, rendono la mostra improntata e orientata da una delicata ma persistente e tenace sensibilità femminile.
Inaugurazione
sabato 24 settembre 2022 alle ore 17:30
Informazioni
Paraventi Giapponesi – Galleria Nobili, Milano, paraventigiapponesi.it
Immagine in evidenza
Ayako Nakamiya, Serenata di Tamo, 2017, olio su tela, 150 x 130 cm Courtesy l’artista e Paraventi Giapponesi – Galleria Nobili, Milano (part.)