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La forza del vero. I Pittori moderni della realtà

domenica 15 Maggio 2022 - domenica 18 Settembre 2022

La forza del vero. I Pittori moderni della realtà

sede: Mart Rovereto (Rovereto, Trento).
cura: Beatrice Avanzi, Daniela Ferrari, Stefano Sbarbaro.

Alla fine del 1947 il nascente gruppo dei Pittori moderni della realtà allestisce una mostra nella galleria della rivista “L’Illustrazione Italiana”, a Milano in via della Spiga. L’esposizione è accompagnata da un opuscolo-manifesto firmato da quattro degli artisti presenti: il più anziano è Gregorio Sciltian, pittore russo di origine armena attivo a Milano. Con lui ci sono il milanese Pietro Annigoni e i fratelli di origine spagnola Xavier e Antonio Bueno, tutti e tre di base a Firenze. In mostra sono inoltre presenti il trevigiano Carlo Guarienti, anche lui di stanza a Firenze, e i fiorentini Alfredo Serri e Giovanni Acci.

Da lì a due anni, i Pittori moderni della realtà organizzeranno altre quattro mostre, a Firenze, Roma, ancora Milano e Modena. Seppur apprezzati dal pubblico – si parla di ventimila visitatori in quindici giorni per la prima tappa milanese –, dai collezionisti e da diversi artisti, sono disapprovati dai critici che, fraintendendo le loro intenzioni come spiega il curatore Sbarbaro in catalogo, li accusano di “passatismo, oleografia fotografica e di un vuoto virtuosismo seicentista lontano dalla poetica del realismo”.
Se non bastasse, le loro posizioni ideologiche sono decisamente eterogenee: i Bueno antifranchisti, iscritti da giovani al partito comunista svizzero, Annigoni dichiaratamente antifascista, Sciltian antibolscevico fuggito dalla Russia.

Al contrario, ciò che accomuna i Pittori è il desiderio di una rinascita della pittura che corrisponde a una parallela rinascita dell’umanità dopo la distruzione, le privazioni e la sofferenza del recente conflitto mondiale. Nella ricerca di virtù artistiche pure, reali e pertanto eterne, c’è il desiderio di valori morali e spirituali assoluti, l’aspirazione a quella autenticità che ritengono possa essere debitamente rintracciata solo nella “vera pittura”. Rivendicano una “pittura morale nella sua intima essenza”, un orizzonte ideologico che non ritengono appartenga alle ricerche artistiche che negano il dato reale. Nel manifesto siglato nel 1947 Sciltian, Annigoni e i fratelli Bueno si schierano contro gli esiti del modernismo e gli “abbagli” dell’École de Paris, condannano le avanguardie e il nascente astrattismo a cui preferiscono la grande tradizione pittorica italiana.
Determinante nella formulazione di quella che è una e vera propria sfida artistica e culturale, è l’apporto di Giorgio de Chirico che ha consolidati rapporti di stima con tutti e quattro gli artisti.

I Pittori moderni della realtà si scagliano duramente contro le decadenti espressioni artistiche di molti contemporanei, manifestazioni della regressione e della rovina imperanti. A questi linguaggi contrappongo una rievocazione di antichi e più alti modelli stilistici, provenienti dal passato.

Nonostante dichiarino intenti di fratellanza, universalità e neutralità, al di là delle asserzioni relative a un’arte alla portata di tutti, i Pittori tradiscono un atteggiamento polemico che sembra disapprovare almeno mezzo secolo di pittura e che fatica a trovare corrispondenza teorica nel contesto socio-culturale dell’epoca. Il mondo dell’arte marginalizza e respinge duramente le loro istanze, non totalmente comprese e considerate radicali e anacronistiche.
Subissato dalle critiche, il gruppo di disgrega principalmente per via dell’insita e notevole eterogeneità: le distanze ideologiche, le incompatibilità culturali e le differenze anagrafiche portano in breve alla fine di una notevole e originale esperienza artistica.

Oltre settant’anni dopo, il Mart di Rovereto ricostruisce la complessità della vicenda dei Pittori moderni della realtà. A cura di Beatrice Avanzi, Daniela Ferrari e Stefano Sbarbaro, la mostra La forza del vero sottolinea la comunanza d’intenti che unì i sette artisti. Attraverso percorsi indubbiamente personali, Acci, Annigoni, A. Bueno, X. Bueno, Guarienti, Sciltian, e Serri si riappropriarono – come spiega Sbarbaro nel suo saggio in catalogo – dei modelli pittorici offerti dagli antichi maestri e trovarono “un punto di convergenza nella formulazione di una pittura colta e raffinata, ricca di rimandi e di citazioni non soltanto di carattere formale”.
La mostra consente inoltre di approfondire le ricerche sulle carriere dei singoli artisti, già note agli studiosi per ricchezza e complessità, e di ricostruirne la significativa parabola all’interno della storia dell’arte italiana del XX secolo.

L’esposizione è accompagnata da un catalogo pubblicato da L’Erma di Bretschneider

Immagine in evidenza
Gregorio Sciltian – Natura morta (Omaggio a Roberto Longhi), (1940). Fondazione di Studi di Storia dell’Arte Roberto Longhi, Firenze

Dettagli

Inizio:
domenica 15 Maggio 2022
Fine:
domenica 18 Settembre 2022
Categoria Evento:
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Luogo

MART ROVERETO
Corso Bettini, 43
Rovereto, Trento 38068 Italia
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800 397760
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