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Lucia Lo Russo. Per visibilia ad invisibilia
sabato 14 Settembre 2024 - sabato 21 Settembre 2024

sede: Galleria MoCA (Roma).
cura: Antonietta Campilongo.
Nell’itinerario alchemico la nigredo rappresenta il primo stadio trasformativo della materia verso l’aurum philosophorum.
Il simbolismo allegorico, di cui questa tradizione esoterica è intrisa, allude al processo di evoluzione psicologica innescato dal contatto con la natura più profonda di sé.
Come le fasi di un’opera alchemica, le composizioni pittoriche di Lo Russo rappresentano, fra ombre e bagliori lucenti, le tappe di un cammino di individuazione creativa.
In un equilibrio estetizzante di forme e colori, che evoca atmosfere sospese di stampo metafisico, la produzione dell’artista accosta alla carica pulsionale del nero la forza trascendente e contemplativa dell’oro.
L’ampio utilizzo di quest’ultimo, unitamente al suo indubbio valore iconografico, dilata la dimensione onirica dei dipinti, sino a diventarne la cifra stilistica peculiare.
La pittrice vive l’arte come un rifugio, un luogo iniziatico di autoconoscenza, mediante cui rischiarare porzioni poco illuminate di sé.
Con un linguaggio espressivo spontaneo, che non esita a includere materiali extra-pittorici come sabbia, reti e centesimi, lo sguardo sognante dell’artista rincorre visioni giocose, impregnate da reminiscenze nostalgiche.
La nuvola, protagonista e soggetto ricorrente nelle rappresentazioni dell’artista, ricorda l’inesauribile mutevolezza dell’essere.
È evidente che l’artista accorda all’arte una profonda valenza terapeutica, vivendo la creazione artistica come un’esperienza di intima riconciliazione personale.
Ogni cammino introspettivo, del resto, richiede l’integrazione di istanze rimosse e il recupero di una dimensione produttiva che trasformi il dolore in opportunità.
L’utilizzo dei triangoli riversi verso l’alto e verso il basso è un riferimento alle energie opposte che albergano in ognuno, e al potere creativo che deriva dall’incontro fra questi due universi.
Quando i principi maschili e femminili interiori non sono in armonia, il disequilibrio fra le due polarità apre una ferita dolorosa.
Se in una donna il femminile è sacrificato, l’identificazione cosciente con il maschile può esiliare nell’inconscio le radici della propria femminilità.
Consapevole che la bellezza del femminile risiede nella coscienza del potenziale generativo custodito e nella forza di mostrare le proprie fragilità, senza per questo sentirsi mancanti, la pittrice sceglie di accogliere la vulnerabilità come una chiamata alla trasformazione.
Se è vero che compito di ogni uomo è diventare vivo, partorendo di nuovo se stesso, Lo Russo, con la sua arte, impara a diventare madre di se stessa, e a sperimentare la potente energia creativa che onora la sacralità del femminile.
Organizzazione: Associazione Neworld
Inaugurazione
Sabato 14 settembre alle ore 18.00
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Fertilita` (part.)