sede: Il Margutta Veggy Food & Art (Roma).
cura: Francesca Barbi Marinetti.
Ironia, estetica, sperimentazione: sono questi i tre elementi chiave della produzione artistica di Marco Marrocco che, tra pennellate morbide ed incisive, esplosioni di colori e forme stilizzate, dimostra di conoscere, seppur con sguardo critico, la tradizione pittorica, con la voglia di traslarla nel gusto contemporaneo e consapevolezza della funzione dell’arte.
“Pingo ergo sum”, che rimanda alla nota locuzione latina di Cartesio, è il titolo della sua nuova mostra a cura di Francesca Barbi Marinetti.
Marrocco considera l’opera d’arte un campo di forza che ha la capacità di attrarre e catturare la vita interiore, i sentimenti, l’anima e il suo linguaggio: ne deriva un corpus multiforme di materiali e segni che si offrono alla visione con la forza e l’immediatezza di un alfabeto sensibile. La tensione delle linee, l’uso dei colori, la scelta dei soggetti rappresentati: una ricerca fortemente ispirata ai lavori di Kandinskij, Mirò e Klee, delle avanguardie storiche, dell’informale e dell’espressionismo astratto. I quadri in mostra rivendicano quindi il loro diritto all’autodeterminazione in quanto opere d’arte, nate dalla convinzione che l’arte vera si muove sempre nel solco della ricerca della verità.
Come sottolinea la curatrice Francesca Barbi Marinetti, “Pur drammaticamente interrogative, Marrocco trova soluzioni formali sintetiche e ironiche (Il Rogo, Lo Scivolo, Una via d’uscita), risponde morbidamente a posizioni nichiliste sulla funzione dell’arte dimostrandone la sensuale intensità (Il nudo e il mare, Divano blu) nonché la sua potente e fulminea capacità di sintesi (Il Toro), fa vibrare i colori risensibilizzandoci al piacere per la materia pittorica (il ciclo Aurea, Radiografia dell’anima), esplora l’indefinitezza della forma con suggestioni sinestetiche con la musica (Carnevale sulla V strada, Tre note calde) e con i ritmi e movimenti frenetici della vita metropolitana (Nella giungla delle città). ”
“Ogni mostra è un viaggio che le opere compiono altrove – dichiara Marco Marrocco – Via Margutta, con tutta la memoria storica che porta con sé, è il luogo perfetto per questo viaggio, e Tina e la curatrice Francesca Barbi Marinetti le compagne ideali. “Pingo ergo sum”, recita il titolo, ma perché le opere possano esistere hanno bisogno di un osservatore che le animi”.
Marco Marrocco, classe 1977, vive e lavora a Roma come scrittore e autore televisivo. Cresciuto in provincia di Latina, comincia a dipingere e a scrivere fin da giovanissimo. Conseguita la Laurea in Lettere Moderne a Roma, approfondisce lo studio dell’Estetica e della Storia dell’Arte.
Immagine in evidenza
Nella giungla delle città, tecnica mista su tela 100×150 cm, 2021 (part.)