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Nel vento della poesia. L’Arte nei libri e nelle opere di Alberto Casiraghy
sabato 13 Aprile 2024 - domenica 16 Giugno 2024

sede: Bottega Cini (Venezia).
cura: Andrea Tomasetig.
Bottega Cini ospita la mostra “Nel vento della Poesia: l’Arte nei libri e nelle opere di Alberto Casiraghy”, con la curatela del libraio antiquario milanese Andrea Tomasetig.
Alberto Casiraghy, tipografo di antiche tecniche e non solo, per la prima volta incontra Venezia, la capitale europea del libro nel Cinquecento, proponendo una mostra di opere e di libri sull’Arte in coincidenza con l’apertura della Biennale. Per due mesi gli spazi e le vetrine della Bottega si animano con le opere di un autore a tutto tondo capace di esprimersi, con eccezionale bravura, su vari piani.
Casiraghy è tipografo che compone a mano alla Gutenberg con i caratteri mobili librini di otto pagine (con un aforisma, una breve poesia o un pensiero e insieme con un’operina originale), poi li stampa e li cuce sempre a mano in pochi esemplari. È il prolifico autore di folgoranti aforismi che non si dimenticano. È il grafico che accompagna molti di quei librini con sue opere originali di sapore surreal-dadaista, creando talora sorprendenti libri oggetto. È, infine, l’editore delle edizioni Pulcinoelefante giunte in quarantadue anni di attività all’incredibile numero di dodicimila titoli, a cui hanno contribuito centinaia e centinaia di scrittori, artisti e persone comuni. È l’artista che ha fatto del libro il suo strumento d’elezione avvicinandosi più di chiunque altro – nell’intreccio tra tipografia, parola e arte – all’inafferrabile obiettivo dell’arte totale, inseguita dalla modernità e dalle avanguardie storiche.
Nella saletta e nelle due grandi vetrine della Bottega, allestite con grande raffinatezza dall’architetto Leo Guerra, è esposta una selezione dall’immenso catalogo di librini all’insegna dell’Arte nell’accezione più ampia del termine: aforismi e pensieri acuti in tema e arricchiti come sempre di opere grafiche originali, gli uni e le altre sia di Casiraghy che di vari autori del passato e contemporanei. Tra gli altri, Gustave Flaubert, Paul Verlaine, Piero Fornasetti, Sebastiano Vassalli, Gillo Dorfles, Enrico Baj. Appartiene invece interamente ad Alberto la lunga serie degli “Hommage à”, dedicata a famosi artisti e straripante di invenzioni e di ironia, frutto di una conoscenza di prima mano del migliore Novecento: da Man Ray e Marcel Duchamp a Joseph Beuys e Jirí Kolár, da Lucio Fontana e Piero Manzoni a Fausto Melotti e Bruno Munari (il primo dei suoi maestri), per citarne alcuni.
Significativa novita` dell’esposizione veneziana è la presenza di un importante corpus organico di opere uniche di formato piu` grande, vere e proprie opere d’arte realizzate nei tempi della pandemia e dell’isolamento forzato. Opere geometriche e astratte, fantasie surrealiste, collage e omaggi vari, tutti lavori realizzati sempre con il suo inconfondibile segno e mai debitori verso nessuno. Ed ecco apparire una galleria di umanoidi, bizzarri ma non inquietanti, animali veri e liberi, antropomorfi e fantastici, fili a mezz’aria su cui poggiano in equilibrio precario esseri e cose, scale sospese verso l’infinito o il nulla, il mare e i suoi abissi, barchette di gusci di noce, fili d’erba e fiori poetici o astratti che si stagliano solitari ed essenziali, minerali e conchiglie, un singolare polittico o quinta teatrale in miniatura in cui prende vita il suo universo, labirinti… E colori potenti, esplosivi, diurni e notturni, che non hanno paura a darsi e che si alternano a tavole più delicate. Se n’era accorta Alda Merini – non una storica dell’arte, ma una poetessa sensibile che con le edizioni Pulcinoelefante ha pubblicato oltre mille titoli e che conosceva le valenze psicologiche dei colori – quando affermava: “Alberto è l’uomo del colore”. Casiraghy è un poeta della Natura, il cui lavoro richiama un surrealismo “gentile” e ironico, ma capace di aggredire con forza i luoghi comuni mentali e visivi e di imprimersi nella testa.
La mostra presenta cento pezzi, suddivisi tra librini (alcuni in più copie e dispiegati per poterli apprezzare appieno) e opere originali. Inoltre, per documentare l’attività tipografica di Casiraghy e l’ambiente dove lavora, sono presenti copertine, cartoncini pubblicitari, caratteri, cliché e matrici xilografiche, maschere africane e fotografie di Lorenzo Barbieri Hermitte realizzate a Osnago.
In parallelo alla mostra veneziana per tutto il mese di maggio sarà possibile visitare nella vicina Asolo, il borgo storico trevigiano, la mostra “Cibo e Bestiario nei libri e nelle opere di Alberto Casiraghy” (Galleria Browning, dal 5 maggio al 2 giugno 2024, a cura di Andrea Tomasetig). È un tuffo da un lato nel mondo del cibo e del vino attraverso aforismi e riflessioni di scrittori e gastronomi e, dall’altro, in un universo magico popolato di animali liberi e fantastici.
Inaugurazione
sabato 13 aprile ore 17.00
Immagine in evidenza
(part.)