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Sebastiana Papa. Sono tutta negli occhi
sabato 1 Luglio 2023 - domenica 19 Novembre 2023
sede: L’Arca – Polo Museale Città di Teramo (Teramo).
cura: Gabriele D’Autilia, Gianfranco Spitilli, Università di Teramo – Dipartimento di Scienze della Comunicazione.
È la storia di uno sguardo quella di Sebastiana Papa, uno sguardo discreto e gentile, capace di annullare tutti gli altri sensi per fermarsi sui soggetti, anche solo per osservarne la bellezza e indagarne lo spirito, non necessariamente per fotografarli. Un atteggiamento quasi incomprensibile oggi (un’epoca di sguardi importuni e aggressivi) ma ancora condiviso tra i fotografi della sua generazione.
Tutti i giovani vogliono scegliere il proprio destino in autonomia, e spesso trovano nel viaggio la dimensione ideale anche per conoscere se stessi; ma per una giovane donna italiana degli anni Sessanta dello scorso secolo non è così scontato. La professione del fotografo poi è piena di rischi: viaggiare da sola nelle aree più povere o instabili del mondo richiede coraggio, e poi la sicurezza economica è un miraggio in un mercato senza regole e pieno di concorrenti. Lei però sembra possedere, ancora giovane, i segreti del mestiere: per far accettare la presenza dell’obiettivo fotografico, sempre indiscreto, ci vuole pazienza e tatto, qualità innate del suo carattere.
E poi sa creare spontaneamente amicizie, e viene accolta senza diffidenza tra le paracadutiste congolesi come nei templi buddhisti del lontano Oriente. Per quarant’anni le fotografie di Sebastiana Papa hanno raccontato il mondo intero: dalla Cuba rivoluzionaria all’Africa nel pieno della decolonizzazione, dalla severa e misteriosa Russia sovietica alla Parigi ribelle del Sessantotto.
In ogni luogo però sono le persone ad attrarla irresistibilmente: mentre le fotografie che la ritraggono quasi non esistono, lei concentra tutta la sua attenzione sugli altri, su volti colti nel lampo dell’istantanea ma che sembrano ritratti di studio, ottenuti grazie ai tempi lunghi della posa.
Ma sono le donne il suo soggetto d’elezione, raccontate sempre attraverso il suo specifico registro, quello della misura e del silenzio: negli anni in cui l’Occidente è investito dalla rivoluzione femminista, Sebastiana Papa indaga affascinata la dimensione della spiritualità femminile, nelle sue diverse declinazioni in ogni continente e in ogni credo religioso. La sua è una scrittura per immagini (accompagnata spesso da quaderni fitti di appunti) che è sempre il risultato di una profonda riflessione, in particolare quando si applica ai suoi soggetti preferiti: l’India innanzitutto, sintesi di ogni desiderio e dove torna appena può, e Israele; i bambini e gli anziani, la danza e il gesto rituale.
Attraverso una selezione ragionata del suo lavoro, costituito da molte migliaia di immagini, la mostra racconta gli itinerari e i soggetti di una vita dedicata alla fotografia, ma soprattutto le storie e gli sguardi, come ha scritto lo scrittore David Grossman osservando le sue immagini, di quella grande famiglia cui tutti apparteniamo, sul cui volto “il tempo incide le proprie lettere”.
Immagine in evidenza
Raccolte Fotografiche ICCD, Fondo Sebastiana Papa – Sebastiana Papa, L’Avana, Cuba, agosto 1974, b/n, negativo, FP1879_28 (part.)