sede: La Stanza di Lucrezia (Ferrara).
cura: Barbara Vincenzi.
Il 26 Aprile dell’86 segna l’anno della catastrofe di Cernobyl: un incendio divampa facendo esplodere un reattore della centrale nucleare con la conseguenza di una fuoriuscita di una nube radioattiva che si propaga con esiti spaventosi. Chernobyl, città ucraina – allora compresa nella Repubblica Socialista Sovietica – non esisterà più. Si rivelerà, infatti, come il più catastrofico incidente accaduto in una centrale nucleare, che determinò una discriminante tra, un prima e un dopo, con il crollo di tante certezze e la presa di coscienza della fragilità degli esseri umani, della società, del Mondo intero.
Nel 2019 Simone Passeri si reca sul luogo per documentare l’area di quella tragedia senza precedenti, equipaggiato di fotocamera di medio formato a pellicola, attrezzatura poco consona ad un luogo fortemente contaminato, con l’obbiettivo di catturare attraverso l’analogico, l’essenzialità del territorio in una predisposizione emozionale nei confronti del luogo e dello scatto. Le venticinque fotografie in mostra di Passeri testimoniano quella città fantasma, densa di memorie dove ancora si respira il passaggio dell’uomo e di una vita cittadina, dove tutto si è fermato in un tempo indefinito. Solo la natura si è presa i suoi spazi e quasi in una forma di riscatto, cresce incontrollata appropriandosi liberamente dei palazzi delle strade e di ciò che resta di una vita passata. Gli scatti ritraggono in modo sobrio ciò che era e ciò che la disgrazia ha portato via, di cui rimangono di quella comunità, spazzata via in un attimo, di cui rimane uno paesaggio spettrale di chi si ferma a contemplare quel tempo dilatato.
Anche la scelta del bianco e nero testimonia la volontà di Simone di non cedere a ipocrisie o enfasi inutili, ma lontano da una armonia estetica coglie l’inquadratura che più lo colpisce empaticamente, una fotografia che ci racconta lo ‘stato attualè di quell’area avvelenata per sempre. Le foto ci restituiscono ciò che rimane del disastro nucleare, un buio della Storia, oltre ad essere avvertimento per il futuro prossimo. La tematica è attualissima, basta guardare alla Guerra in Ucraina che Putin ha generato e la paura opprimente dell’atomica, per farci tremare e porre l’attenzione su Chernobyl e sugli scenari che si possono evolvere nell’imminenza.