
Ron Mueck è un artista australiano il cui nome è indissolubilmente legato all’iperrealismo scultoreo. Le sue opere, spesso di dimensioni monumentali o minuscole, catturano l’attenzione del pubblico con una precisione sconcertante, trasportando l’osservatore in un universo di dettagli in cui ogni particolare e ogni imperfezione assumono un’importanza fondamentale.

Dall’animazione alla Scultura
Nato a Melbourne nel 1958, Mueck ha inizialmente intrapreso una carriera nel mondo dell’animazione e degli effetti speciali per il cinema e la televisione. La sua sensibilità artistica lo ha poi portato verso la scultura, quasi per caso, quando realizzò una piccola scultura della testa di suo figlio per un film. Il realismo di quell’opera aprì le porte ad un nuovo percorso creativo, destinato a rivoluzionare il panorama scultoreo contemporaneo.
Un’esplorazione della vulnerabilità umana
Le opere di Ron Mueck sono spesso inquietanti e provocatorie, ma al contempo intrinsecamente commoventi. L’artista esplora la vulnerabilità e l’intimità dell’essere umano, creando figure che ci appaiono colte in momenti di solitudine, isolamento o profonda introspezione. Un uomo che si copre il viso con le mani, una donna nuda che dorme, un bambino gigante che piange: sono solo alcuni esempi di come Mueck riesca a dare vita a scene cariche di pathos, che interrogano la nostra stessa esistenza.




Il gioco delle dimensioni
Un elemento chiave delle opere di Mueck è il gioco con le dimensioni. L’artista crea sculture di bambini giganti o di adulti in miniatura, sovvertendo le nostre aspettative e creando un effetto straniante che ci costringe a riconsiderare la nostra percezione del corpo umano e della realtà stessa.
Un virtuoso della tecnica
Le sculture di Mueck sono realizzate con una tecnica impeccabile, frutto di una dedizione maniacale al dettaglio. L’utilizzo di materiali come silicone, resina, fibra di vetro e capelli veri permette all’artista di raggiungere un livello di realismo quasi fotografico. Ogni opera richiede mesi o addirittura anni di lavoro minuzioso, a testimonianza della cura e della passione che Mueck riversa in ogni sua creazione.

Il riconoscimento internazionale
Le opere di Mueck sono state esposte in tutto il mondo, in prestigiose gallerie e musei d’arte moderna. L’artista ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti, tra cui il Turner Prize nel 1999, a consacrazione del suo talento e del suo impatto sulla scena artistica contemporanea.
Oltre alle opere già citate, vale la pena menzionare alcune sculture particolarmente significative di Mueck:
“Big Baby” (2003): Un neonato gigante che piange, simbolo di vulnerabilità e innocenza.
“In Bed” (2005): Un uomo solo disteso in un letto, che evoca un senso di solitudine e malinconia.
“A Girl” (2008): Una bambina di dimensioni ridotte che guarda lo spettatore con un’espressione enigmatica.
“Couple Under an Umbrella” (2013): Una coppia di anziani sotto un ombrello, che rappresenta l’amore e la complicità nella vita quotidiana.
“Pregnant Woman” (2002):** Una donna incinta nuda, che celebra la bellezza e il mistero del corpo femminile.
“Man in a Suit” (2006): Un uomo in giacca e cravatta, ritratto in una posa ieratica che allude all’alienazione e alla solitudine dell’uomo moderno.
“Mask II” (2011): Una maschera gigante di un volto umano, che esplora l’idea dell’identità e del nascondimento.


Oltre la Scultura
Oltre alle sue sculture, Mueck ha realizzato anche alcune installazioni immersive, come “Mass” (2004), una stanza buia con una gigantesca figura umana distesa a terra, che invita lo spettatore a confrontarsi con la propria mortalità.
Influenza e attualità
L’opera di Ron Mueck ha avuto un’influenza considerevole sulla scultura contemporanea, ispirando una generazione di artisti a esplorare nuove frontiere del realismo e della rappresentazione del corpo umano.

Immagini dalla mostra
“Ron Mueck“
5 Dicembre 2023 – 10 Marzo 2024
Triennale Milano
Palazzo della Triennale – Viale Alemagna, 6, 20121 Milano
Mostra organizzata nell’ambito del partenariato con: Fondation Cartier pour l’art contemporain
A cura di: Hervé Chandès, Direttore Fondation Cartier pour l’art contemporain
Curatore associato: Charlie Clarke
Curatore responsabile della mostra: Chiara Agradi, Fondation Cartier
Tutte le opere: © Ron Mueck
Installation views: © foto di Giorgio De Novellis