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Pamela Ferri e Susy Manzo. Canone inverso
mercoledì 30 Gennaio 2019 - venerdì 8 Marzo 2019
sede: Spazio Cima (Roma).
Il rigore architettonico prettamente materico, di Pamela Ferri e la leggerezza, l’emotività labile della carta, di Susy Manzo rappresentano due canoni stilistici diametralmente opposti, “inversi” per l’appunto, che si incontrano.
Uno rappresenta la ragione, l’altro il cuore, uno ha il suo punto di forza nella collettività, l’altro sulla precarietà del singolo.
Non solo un concetto opposto, ma anche due stili diversi.
Ferri promuove la sua Matrice come “atomo” artistico delle sue opere in trame che rimandano al neoplasticismo; Manzo, invece, fa della carta, il suo unico focus, con rimandi alla tecnica giapponese della psaligrafia.
Come uno ying e uno yang artistico, che genera armonia, complessità e bellezza, quella tra Pamela Ferri e Susy Manzo è una unione speciale.
Quelle protagoniste dei quadri di Pamela Ferri sono figure complesse eppur semplicissime. Come connessioni sinaptiche che comunicano tra di loro per la costruzione di qualcosa più grande. Come fili che si intrecciano per diventare ragnatela. Come atomi che anelano a diventare materia. Nelle opere di Ferri c’è scienza e religione, matematica e arte, singolo e società, unione e individualità. Ma c’è, soprattutto, ricerca. La sua Matrice/Mater Stellata, infatti, è l'”uno”, la base di tutto, l’imprescindibile. Ciò da cui tutto parte, per poter poi ritornare.
Il lavoro di ricerca di Susy Manzo, invece, è più legato alla forma, indissolubilmente legata al cuore. Perché non importa ciò che si è, ma ciò che si sente. E ciò che si vorrà sentire. Le sue opere di carta sembrano sculture in rilievo, con un foglio che appare intagliato come se fosse legno. Non semplici origami con vari sovrapposizioni e livelli, bensì minuziosi ricami tridimensionali con figure, spesso autobiografiche, che raccontano speranze e paure. I suoi motivi floreali, inoltre, infondono ulteriore leggerezza e sensibilità, ricreando scenari onirici e, spesso, mitologici.
Susy Manzo nata a Milano, vive e lavora a Cusano Milanino. Dopo avere ultimato gli studi presso la Libera Accademia Pittura Vittorio Viviani di Nova Milanese e presso la Esem di Milano, inizia un interessante processo di ricerca della carta. Con il disegno il paper cutting e la scultura, rappresenta labirinti, luoghi immaginari, ricordi, ricami e trame di carta, in cui la figura umana si fonde totalmente con il mondo naturale. Sviluppa progetti artistici collegati alle usanze e alle tradizioni popolari della nostra cultura: “Storie Sospese”(2016) e “Giochi di Ruolo”(2012). Susy Manzo ha partecipato a mostre personali, mostre collettive e fiere d’arte, nazionali ed internazionali, in Italia, Portogallo, Austria, Spagna, Turchia e Corea. Le recenti opere relative al progetto Omaggio a Napoli sono state presentate nel 2018 a Castel dell’Ovo e a Palazzo dei Congressi Federico II di Napoli.
Pamela Ferri, nata a Tivoli, vive e lavora a Medolago (Bergamo). Dopo un’ istruzione musicale avuta sin da piccola, frequenta l’istituto d’Arte ISA Roma2, specializzandosi in scultura nel laboratorio di arti plastiche. Approfondisce il rapporto dimensionale della materia frequentando l’Università di Architettura Roma Tre. Nel suo lavoro si concentrano e pongono attenzione varie collaborazioni artistiche, scientifiche e progettuali. Tutto questo è servito nel trovare una dimensione Unica chiamata MatriceMater Stellata di un SistemaSferico TempoR(e)ale che in sordina, già dal 2000, iniziò ad avere un ruolo fondamentale nella sua ricerca artistica e progettuale. Ha recentemente firmato i seguenti eventi: Citofonare: “Arte” e Casamia, e “M – Uno come è sempre stato”.
Inaugurazione: mercoledì 30 gennaio, alle ore 18:30