Flavio Lucchini. Burqa – Uno sguardo oltre il velo

sede: FLA Flavio Lucchini Art Museum (Milano).

In omaggio al tema dell’anno “Mondi a Milano” di Milano Museo City, Flavio Lucchini presenta una versione rinnovata delle sue opere Burqa, prodotte con straordinaria preveggenza nel 2009.
Una indagine della società contemporanea attraverso l’abito, nel contrasto del burqa con il mondo moderno.

La cultura araba e la figura femminile sono temi che si inseriscono come una pausa di riflessione e preveggenza sulla strada della civiltà nella lunga ricerca artistica di Lucchini.
In mostra al FLA Flavio Lucchini Art Museum, le opere Burqa, molte delle quali inedite e altre esposte a Venezia in occasione della Biennale d’Arte 2011, sono state realizzate nel 2009 ma sembrano di scottante attualità.

Dipinti, sculture e grandi quadri digitali dove il mouse si sostituisce al pennello, e dove l’arte si interfaccia con la moda, con la grafica, con la pubblicità, con la fotografia, con il sociale.
Donne velate, donne misteriose, che apparentemente tutte uguali desiderano invece esprimere la loro individualità, il loro essere donne, e che sembrano posare su un set di Vogue o per una grande griffe della moda.
E ancora moltitudini impressionanti di donne sotto il burqa afgano, il niqab o l’abaya mediorientale.
Opere pop irriverenti e sconcertanti che illuminano, e riflettono sul misticismo, il fanatismo, l’oscurantismo del presente.
E l’insopprimibile voglia di esprimere se stesse.

La Moda, il vestito, è un potente mezzo di comunicazione, ancor prima delle parole, per esprimere la nostra personalità, il nostro mondo, le nostre appartenenze sociali, religiose e identitarie.
Ed è il segno tangibile della società con i suoi cambiamenti, evoluzioni o involuzioni che siano.

“Le foto di moda sono sempre molto forti e immediate, esaltano le tendenze, mostrano una delle tante donne di oggi, rispondono al bisogno di affermare la diversità.
Il burqa che nasconde la donna è proprio il contrario, è la negazione dei diritti di un essere vivente. Ribaltando i luoghi comuni e contaminando l’abito mediorientale con le griffe simboliche della moda occidentale ho voluto sottolineare che la donna deve essere libera di fare le sue scelte. Senza aut-aut”.
Flavio Lucchini

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