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Form – Mostra collettiva
lunedì 28 Giugno 2021

sede: Phos Centro Fotografia Torino (Torino).
Phos Centro Fotografia Torino presenta Form, una mostra collettiva di Gianpiero Fanuli, Fabio Oggero, Giada Maccioni e Elisabetta Riccio.
“Il suon di lei” di Giada Maccioni, “La città sospesa” di Fabio Oggero, “A-Typical Urban Vision” di Elisabetta Riccio e “Riviera” di Gianpiero Fanuli sono state le quattro mostre presentate negli spazi espositivi di Phos a partire da marzo 2020.
Quattro mostre strappate alla pandemia, quattro inaugurazioni realizzate in un periodo senza precedenti e quattro artisti che hanno deciso di esporre i propri progetti noostante le limitazioni imposte dal virus.
Questi progetti rappresentano una parte importante della storia espositiva di Phos.
Per questo motivo nasce “Form”, una mostra che racchiude l’ultimo anno espositivo di Phos attraverso le immagini di Gianpiero Fanuli, Fabio Oggero, Elisabetta Riccio e Giada Maccioni.
Riviera – Gianpiero Fanuli
Le immagini si aprono ai ricordi. Richiedono una ripresa, quel ritornare a ritroso con la mente al proprio vissuto. Alla propria storia. Alla propria infanzia. Al sole estivo della riviera. Ai giorni spensierati e felici. Ai respiri di sale. Alle voci di amicizie e di giochi. Noi siamo il ricordo che ricordiamo. L’invito è nel riportare in presenza, nel riattualizzare un vissuto miscelato a nuove immagini. La ricchezza è nell’immaginazione che si ravviva. Il desiderio è nel risveglio dell’uomo segreto che è in noi.
La città sospesa – Fabio Oggero
Le foto di Fabio Oggero propongono un ripensamento del rapporto conlo spazio urbano torinese e il tempo: uno spazio “svuotato” e un tempo “sospeso”. I tempi del lockdown hanno permesso di rendere Torino il soggetto di un grande scatto fotografico totalmente inedito, dai tempi di esposizione straordinariamente dilatati. Queste condizioni eccezionali hanno consentito di restituire una visione lenta e un lavoro di documentazione inedito e meditato, concentrato su uno spazio urbano cristallizzato e quasi immutabile. Raramente Torino ha potuto essere raccontata attraverso un’assenza così totale e diffusa che non è mero vuoto, ma consente di costruire un nuovo racconto urbano.
Il suon di lei – Giada Maccioni
“Il suon di Lei” nasce dall’ascolto della montagna: questo simbolo per eccellenza di misticismo e sacralità è oggi sempre più deturpato e “accessibile”. Le sue strade sono sempre più spesso piene di rifiuti, contaminate dal passaggio umano.
Da qui la necessità di ascoltare: l’ascolto parte dall’osservazione di un luogo modificato, che chiede di essere udito.
Un scenario nato come sede del divino e appello ad un cammino interiore, ora trasformato.
Questo suono, contemporaneo e urgente, emerge silenzioso tramite un’immagine fotografica positiva, che non vuole mostrarne il deturpamento, ma ricordarne l’essenza e lo spirito. Un’immagine – influenzata dal lavoro di Nicolaj Roerich – che vuole risacralizzare e proteggere un paesaggio rimasto immutato per millenni e che, con la modernità, rischia di essere perso per sempre.
Elisabetta Riccio – A-Typical Urban Vision
Lo sguardo atipico di Elisabetta Riccio si è soffermato sulla mutevolezza
dell’architettura di quelle aree urbane che sono state vissute dall’uomo e poi abbandonate: frame di edifici fatiscenti, vecchie fabbriche dismesse, scorci di ferro e cemento riconquistati dalla natura.
Atypical Urban Vision è un’indagine visiva, una ricerca iniziata nel 2010 diventata sociale nel immortalare la rinascita dello scenario urbano segnato dalla traccia indelebile del passaggio dell’uomo, ora assente, ma un tempo protagonista. L’intera esposizione è un viaggio intercontinentale alla scoperta di luoghi tantolontani e diversi quanto simili tra loro. Luoghi silenziosi in cui è ancora possibile udire l’eco del brulicare di un tempo; rovine di un passato in continua trasformazione, in grado di fondersi con la natura alla conquista di una nuova vita.
- Elisabetta Riccio
- Giada Maccioni
- Fabio Oggero
- Gianpiero Fanuli