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Giancarlo Curone. Armonie senza tempo
sabato 8 Febbraio 2020 - domenica 23 Febbraio 2020
sede: Galleria d’Arte Certosa (Milano).
cura: Francesca Bellola.
L’antologica “Armonie senza tempo”, a cura di Francesca Bellola, si pone l’obiettivo di valorizzare l’artista lombardo di grande talento e renderlo visibile al grande pubblico.
L’origine vigevanese di G. Curone, quindi la pianura, le distese sul Ticino, il fiume, l’orizzonte, ha dato l’impronta ad una intima connessione con l’acqua che lo ha caratterizzato in tutte le sue opere nel corso dell’intera vita artistica.
Arte non solamente naturalista ma generatrice di vita, di sentimenti ed emozioni.
La retrospettiva ripercorre attraverso una selezione di circa una trentina di opere, la sua intensa carriera a partire dal 1945 al 2005, dagli esordi in Brera a quelli della contestazione di Sesto S. Giovanni (MI), sino alla maturità, trascorsa intensamente ma in maniera silenziosa, a dipingere nel suo studio di Desio (MB).
Nelle immagini di Curone, soprattutto in quelle femminili, traspare una sensualità disarmante, una forza interiore che si sprigiona nell’alchimia del segno libero ed essenziale.
La sfera cromatica dell’azzurro presente in molti suoi quadri, è di rara bellezza ed intensità.
Segni delicati solcano le campiture del cielo creando suggestioni allusive che dall’universo si dilatano nella cruda realtà.
Il risultato è ineguagliabile, l’orizzonte si perde lasciando indefiniti i confini con bagliori di colore limpido e melodioso.
Nello spazio le meteore non conoscono la legge di gravità ma fluttuano senza cadere, a mezza quota o vicino a casa, come fossero delle rondini.
È pura poesia.
Nato a Vigevano nel 1927, Giancarlo Curone inizia l’apprendistato artistico presso lo studio del pittore Carlo Zanoletti. Dal 1952 al 1955 frequenta l’Accademia di Belle Arti di Brera, completando poi la sua formazione artistica presso la scuola civica Faruffini di Sesto San Giovanni. Nel frattempo gli viene assegnato uno studio nel famoso “Quartiere delle botteghe”, dove rimane per quattro anni, condividendo l’ambiente e le proprie esperienze con gli artisti presenti nei cinquanta studi messi a disposizione dal costruttore. Nel 1975 si trasferisce a Desio (MB) dove apre uno studio nella mitica “Curt di padelit”, che diventa la base di una piccola comunità artistica. Nel 1962, con la sua prima personale, dà l’avvio ad un percorso espositivo continuativo e costante che non si è interrotto neppure dopo la sua morte, avvenuta nel 2014. Proseguono ancora oggi le retrospettive che valorizzano la sua esperienza artistica.
Inaugurazione: sabato 8 febbraio, ore 17