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Gotica. Contrappunti d’architettura
domenica 24 Settembre 2023 - domenica 29 Ottobre 2023
sede: Salone abbaziale di Sesto al Reghena (Sesto al Reghena, Pordenone).
Il fotografo friulano Daniele Indrigo, che lavora le immagini in raffinato in bianconero su stampa fineart ai pigmenti di carbone, presenta un progetto che unisce, in un dialogo spirituale ed artistico, il luogo scelto per l’esposizione, ovvero il sito dell’antica abbazia benedettina di Santa Maria in Silvis, e gli scatti dedicati, nel corso degli anni (alcuni esposti qui per la prima volta), a diverse tra le più maestose e solenni cattedrali gotiche europee (soprattutto in Francia e Inghilterra), laddove questo stile si elevò dando gli esiti massimi di un periodo artistico fatto di maestria costruttiva intrecciata a fede, filosofia e rinnovamento spirituale, dopo i secoli “bui” del primo Medioevo.
Nella presentazione della mostra, firmata da Antonio Ros, docente di storia dell’arte con laurea in architettura e lui stesso fotografo, questi aspetti si intrecciano dando il senso di come le immagini “parlino” non solo del soggetto rappresentato, ma dello stesso autore, analizzando proprio il modo in cui fotografo ha deciso di fissare il suo sguardo sulle architetture delle grandi cattedrali che hanno esaltato la ripresa culturale e figurativa seguita alla crisi altomedievale.
Il Gotico internazionale si esprime con le forme allusive, metaforiche e simboliche, legate tra loro da “contrappunti”, come Indrigo stesso li definisce, pescando nella sua poliedrica formazione personale, che include anche la conoscenza della musica. Nel percorrere le navate di questi edifici monumentali, sembra infatti di immergersi nelle atmosfere di un salmo gregoriano, e ancora la musica guida la mano dell’autore nel presentare le fotografie in formato rettangolare, coi lati rigorosamente in rapporto 2:3: una scelta che assume una precisa valenza linguistica, equivalendo a un accordo di quinta (Do-Sol, come usiamo dire), ovvero le note portanti in un canto gregoriano.
La scelta di fotografare esclusivamente gli interni di questi luoghi acquista dunque un significato coerente. Capitelli e nervature, i trafori delle grandi finestre istoriate, ci parlano di una Natura Madre rigogliosa in un Universo finito, retto dalle regole della geometria medievale, come nei chiostri dei monasteri benedettini: luoghi segreti, abbondanti di erbe aromatiche e officinali. Nella fioritura dei capitelli e delle nervature che continuano la verticalità di colonne e rimandano ai palmeti del gotico normanno, ci conducono alla mistica immagine dell’Hortus Conclusus, Eden in terra, teatro della Annunciazione e metaforico della verginità di Maria.
E non è casuale che con questa esposizione ci si trovi dunque “In Sylvis”, a parlare ancora della Madre Celeste alla quale il sito è dedicato, così come alla Nostra Signora sono dedicate molte di queste cattedrali.
Daniele Indrigo è nato nel 1965 e fotografa dal 1996. Vive e lavora tra gli echi veneziani di Sacile, città Giardino della Serenissima. Dal 2003 lavora esclusivamente in digitale, scattando ogni foto per elaborarla successivamente con pazienti interventi di sviluppo in camera chiara, per restituire ogni più piccolo dettaglio della scena fotografata. Stampa prevalentemente in bianconero con tecnica fineart ai pigmenti di carbone. Indrigo predilige il genere del paesaggio naturale, ma anche lo studio d’immagini d’architettura e d’arte antica, colti quasi in una loro segreta dimensione di vita interiore. Con lo stesso sguardo emotivo ed estetico si dedica anche alle arti performative.
danieleindrigo.com
Iniziativa promossa dal Comune di Sesto al Reghena (Pordenone) nell’ambito dei percorsi storico-turistici “Le vie dell’Abbazia”, in collaborazione con l’Associazione Pro Sesto e con la rete dei “Borghi più belli d’Italia”.
Immagine in evidenza
Daniele Indrigo – Cattedrale di Exeter, UK (part.)