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Grafica d’autore opere scelte – XXII edizione

sabato 11 Dicembre 2021 - giovedì 6 Gennaio 2022

Grafica d'autore opere scelte - XXII edizione

sede: GAMeC Centro Arte Moderna (Pisa).
cura: Massimiliano Sbrana.

Questa annuale rassegna vuole portare chiarezza e maggiore conoscenza nel apparente complicato mondo della stampa d’arte con particolare attenzione a quella più contemporanea.

E’ sempre più frequente, purtroppo, in questi ultimi anni, assistere ad un vero abuso del termine “grafica d’autore” con stampe (spesso digitali) che non valgono neanche la carta che viene utilizzata realizzate in poche ore di lavoro davanti ad un pc. Per realizzare invece una grafica d’autore originale il procedimento è totalmente ed ancora completamente manuale. La scomposizione dei colori si fa a mano e così la stampa, su appositi torchi manuali e, a seconda di cosa si vuole ottenere, occorrono molti colori e molti giorni di lavoro in simbiosi, lo stampatore e l’artista autore del soggetto.

Per “Grafica d’Arte” si intende una produzione artistica a mezzo di stampa, riprodotta in più copie firmate e numerate dall’autore che ne ha ideato il soggetto ed elaborato la matrice. Pur essendo sempre esistita una produzione grafica di ordine artistico che fosse “d’invenzione” (l’artista è insieme ideatore ed esecutore del soggetto grafico) o “di traduzione” (l’artista stampatore traduce in linguaggio grafico il soggetto di un altro), la definizione di “grafica d’arte”, nel senso odierno si è venuta formando nel 19° secolo sotto la spinta delle condizioni create dall’impiego diffuso di nuove tecniche di produzione grafica che si aggiungevano alla classica incisione: prima di tutto la litografia (inizio del secolo 19°), a cui, più tardi si è aggiunta la serigrafia (anni Trenta del 20° secolo) che, permettendo la resa di valori cromatico-tonali, maggiore spontaneità gestuale nella lavorazione delle matrici e tirature a qualità più uniforme, ampliò i campi di utilizzazione e aprì la via al gusto di una nuova grafica, simile per leggerezza e spontaneità al disegno, ma anche colorata e decorativa, di carattere pittorico. Il termine della definizione di grafica d’arte, è accettabile e giustificata se riferito alle tecniche che prevedono l’elaborazione della matrice da parte dell’artista, ma non può esserlo per le tecniche meccanizzate e si rendono quindi necessarie delle precisazioni per stabilirne i limiti e il significato nei vari casi.
Bisogna chiarire anzitutto che la produzione grafica con processi manuali comporta sempre un’operazione linguistica.

All’incisore, al litografo o al serigrafo, sia “d’invenzione” che “di traduzione”, si richiede non solo un intervento tecnico ma una trasposizione di linguaggio, da quello globale cromaticotonale di una qualunque immagine esistente o anche solo pensata, a quello grafico, specifico della tecnica prescelta.
L’artista grafico “d’invenzione”, come lo sono oggi per definizione tacitamente convenuta tutti gli artisti che producono grafica d’arte, è dal punto di vista linguistico traduttore di se stesso, cioè delle sue stesse opere, esistenti o immaginate, da tradurre e formare in linguaggio grafico. Nel caso classico dell’incisione calcografica di traduzione, che qui assumiamo come esemplare perché riassuntivo di ogni caso particolare, le persone coinvolte nella produzione di un’opera grafica possono essere: una sola quando l’artista stampatore è “d’invenzione” (è l’autore del soggetto), o diverse quando i compiti sono ripartiti.

In generale vi è maggior suddivisione dei ruoli in due o tre persone: l’autore del soggetto, il disegnatore (traduttore del soggetto pittorico in disegno) e lo stampatore (traduttore del soggetto originale), molto più spesso il disegnatore e lo stampatore è lo stesso. Il valore artistico di un’opera grafica non è, dunque dipendente dalla sua catalogazione come grafica d’ arte; questa definizione è data dalla valutazione artistica irriducibile, a parametri univoci, e si fonda sulla qualifica di originalità. La firma dell’artista vuole certificare dunque un’originalità che è, in conseguenza, più giustificato intendere come attestato di autenticità: che quella copia è stata stampata da matrice definibile come originale ed è conforme alla prova definitiva d’autore. La numerazione vuol certificare e garantire la quantità di copie autentiche tirate e messe in commercio; nella sua sequenza vuol documentare la progressione di eventuali piccole varianti di stampa.
La numerazione è quindi assolutamente insignificante, dal punto di vista artistico, per tirature meccaniche, uniformi e potenzialmente illimitate, mentre ha senso per tecniche che producono effettive e sensibili varianti qualitative col procedere della tiratura, sia per degrado della matrice (per es. la puntasecca non acciaiata) che per incontrollabilità dell’uniformità di stampa (per es. la stampa a più colori col metodo delle vischiosità variabili degli inchiostri per es. la serigrafia). Nell’economia della produzione grafica moderna la numerazione e la firma hanno dunque senso artistico solo per le tecniche manuali. (Fonte. Enc. Treccani)

In questa ampia mostra saranno quindi visibili non solo grafica d’arte ma anche opere uniche su carta come disegni, matite, carboncini, sanguigne, acquarelli, olii, pastelli, tempere, tecniche miste, monotipo dei maggiori artisti italiani tra cui (non in ordine alfabetico): Germana Salvini, Paola Bernardini, Stefano Ballantini, Renzo Sbolci, Giancarlo Tognoni, Silvia Pierucci Sapio, Mimmo Corrado, Giulio Sbrana, Lucia Pecchia, Paolo Lapi, David Giroldini, Alberto Berti, Luca Siri, Piero Bresciani, Enza Viceconte, Bruno Cassinari, Giovanni Fattori, Gianpaolo Territo, Daniel Schinasi, Pietro Annigoni, Franco Azzinari, Antonio Bueno, Renato Guttuso, Renzo Bussotti, Mario Schifano, Giuseppe Cantatore, Michele Cascella, Enzo Faraoni, Giuseppe Viviani, Antonio Possenti, Mario Tozzi, Tono Zancanaro, Ugo Nespolo, Vanni Viviani e molti altri.

Inaugurazione
Sabato 11 Dicembre 2021 alle ore 17.30

Informazioni
339 3961536