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Il kouros ritrovato

sabato 8 Giugno 2019 - domenica 3 Novembre 2019

Il kouros ritrovato

sede: Museo Civico di Castello Ursino (Catania).

La “Testa apollinea” rinvenuta nel Settecento da Ignazio Paternò Castello principe di Biscari e conservata oggi nel Museo di Castello Ursino, si ricongiunge con il torso di efebo acefalo acquisito nel 1904 da Paolo Orsi e conservato nel Museo Archeologico Regionale di Siracusa che porta il suo nome.
Una nuova opera si aggiunge così alla statuaria della Sicilia greca: il Kouros di Leontinoi.

Il Kouros, statua greca con funzione funeraria o votiva, raffigurante un giovane, era molto diffusa nel periodo arcaico e classico, tra il VII e il V secolo A. C.
Dopo l’intervento di restauro promosso dalla Fondazione Sicilia e una prima presentazione a Palermo nella Sala della Cavallerizza di Palazzo Branciforte, la seconda tappa espositiva del progetto, appositamente ideata da Civita Sicilia per la sede di Castello Ursino, prevede un arricchimento e una rilettura del kouros attraverso un allestimento dalle forti suggestioni e soluzioni illuminotecniche originali.

Il progetto di valorizzazione del Kouros, curato da Sebastiano Tusa prima della prematura scomparsa, ha mirato a restituirne l’integrità, risolvendo la querelle che da anni impegna la comunità scientifica in supposizioni e ipotesi sull’effettiva pertinenza dei due reperti a unica statua di età arcaica.
Imprescindibile presupposto per l’iniziativa di ricongiungimento sono state le indagini petrografiche e geochimiche promosse dall’associazione LapiS (Lapidei Siciliani) già nel 2011, grazie alle quali si può affermare che entrambi gli elementi sono stati ricavati da uno stesso blocco di marmo, prelevato nell’isola greca di Paros.

La Sicilia non dispone di materiali lapidei paragonabili a un così pregevole marmo bianco a grana media, i blocchi di marmo pario venivano pertanto imbarcati nell’isola delle Cicladi per raggiungere i porti delle colonie siceliote dove li attendevano le botteghe di scultori dalle comuni radici culturali.

Per il ricongiungimento dei due reperti con sistemi reversibili si è utilizzato il foro già esistente alla base della testa, troncata nettamente nel Settecento, colmando “la brevissima lacuna” con una protesi in materiale plastico ad alta resistenza appositamente progettata e prototipata.
Un intervento di pulitura ha inoltre permesso la rimozione dei depositi e delle incrostazioni che occultavano la tonalità della superficie marmorea della parte posteriore e dei fianchi del torso, per un riequilibrio delle variazioni tonali che ne permette di apprezzarne pienamente i valori materici.

Dopo l’esposizione di Palermo e Catania, l’opera, seguendo il filo della ricerca di Sebastiano Tusa che considera il congiungimento un vero e proprio nuovo ritrovamento archeologico, continuerà a essere concepita come una realtà unitaria, non più come due distinti reperti conservati in musei diversi.
Il kouros ritrovato sarà successivamente trasferito, in esposizione, anche al Museo archeologico Paolo Orsi di Siracusa.
Nei prossimi mesi sarà organizzato un convegno internazionale di studi.

Ufficio stampa: Civita Sicilia

Dettagli

Inizio:
sabato 8 Giugno 2019
Fine:
domenica 3 Novembre 2019
Categoria Evento:
Tag Evento:
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Luogo

MUSEO CIVICO DI CASTELLO URSINO
Piazza Federico di Svevia, 24
Catania, 95121 Italia
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Phone
095 345830