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Mohamed Keita. Kené/Spazio
mercoledì 19 Febbraio 2020 - domenica 28 Giugno 2020

sede: Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci (Prato).
cura: Sara Alberani.
Il fotografo Mohamed Keita, 26 anni, proveniente dalla Costa d’Avorio, arriva nel 2010 a Roma, come rifugiato politico.
L’incontro con la fotografia rappresenta una svolta, divenendo presto una professione, che Mohamed decide di condividere con gli altri usando l’arte come strumento di ricerca urbana e come mezzo di trasformazione sociale.
Nasce così Kené (che in Mandingo significa Spazio), un viaggio che riporta Keita in Africa, in Mali, a Bamako, per creare uno spazio dove i ragazzi possano imparare la fotografia come punto di partenza verso un’educazione primaria e un accrescimento culturale. Nell’estate 2017, grazie all’incontro con Fondazione Pianoterra, Keita coinvolge 10 ragazzi e avvia un laboratorio di fotografia nel quartiere di Kanadjikila, instaurando un rapporto alla pari con gli allievi.
La fotografia si fa scambio, restituzione, ascolto, partecipazione, ma anche opportunità di lavoro: Kené è un luogo di didattica, di cooperazione, e conoscenza, operativo che forma i giovani del Mali grazie al potere della fotografia. “Con i corsi, il materiale e le macchine fotografiche, forniamo ai ragazzi di Kanadjikila gli strumenti per raccontare anzitutto se stessi e il loro mondo”, spiega Keita.
La mostra documenta questa esperienza attraverso 5 fotografie di Mohamed Keita – i cui scatti sono stati esposti ad esempio nell’ambito della XIV edizione di FotoGrafia festival internazionale di Roma, a Londra, all’Istituto Italiano di Cultura e presso Palazzo Querini, nella mostra Rothko in Lampedusa, in occasione della 58° Biennale d’Arte di Venezia. Ci saranno circa 50 immagini realizzate dai giovani studenti in Mali. La mostra sarà inoltre accompagnata da un sito (www.studiokene.org) e da una pubblicazione ricchissima di immagini, che esalta il percorso di partecipazione e autonarrazione del progetto e che comprenderà testi di Sara Alberani, Alessia Bulgari, Marco Delogu, Mohamed Keita, Yves Lègal, Cristiana Perrella, Alessandro Triulzi, Dagmawi Yimer. Non solo una testimonianza della mostra, ma un vero e proprio diario di quanto realizzato a Bamako. Il progetto sarà inoltre accompagnato da un ciclo di laboratori nelle scuole e nei centri educativi per i giovani del territorio.
Acquistando una delle opere in mostra si potrà partecipare a questa avventura sostenendo le attività laboratoriali che il gruppo di lavoro sta conducendo in Mali, e contribuire allo sviluppo comunitario inteso in senso più ampio, con interventi di risanamento idrico e azioni di promozione dei diritti e della salute delle donne.
Evento promosso da Fondazione Pianoterra Onlus.
Inaugurazione: mercoledì 19 febbraio, ore 18:30