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Monica Mazzone. Non appena fuori di me
venerdì 27 Settembre 2019 - sabato 26 Ottobre 2019

sede: MTN – Museo Temporaneo Navile (Bologna).
Esiste una sensazione geometrica dello spazio?
È possibile percepire lo spazio collettivo come la somma degli spazi individuali?
L’arte è una pratica di conoscenza empirica dell’esistente: la sperimentazione dei molteplici e possibili modi di relazione con il reale.
Tra questi, la scelta di Monica Mazzone di utilizzare una prassi logica e un linguaggio geometrico come strumenti di un’indagine dove le regole e le forme si propongono come l’alfabeto di una riflessione aperta sul mondo.
Con “Non appena fuori di me” Monica Mazzone presenta un nuovo ciclo di lavori che sviluppano il percorso intrapreso nell’ultimo anno con la serie degli autoritratti, concentrandosi sul concetto di territorio inteso come esperienza del quotidiano.
Un racconto fisico e oggettivo dell’ambiente ma allo stesso tempo intimo in cui la natura delle cose viene filtrata attraverso il corpo che diventa quasi un parametro di misurazione empirica.
Il territorio inizia dalla fisicità corporea: l’artista delinea così il rapporto tra il suo spazio personale, interiore – quello concreto e parallelamente virtuale dell’ingombro e dei movimenti del suo corpo nel tempo – e il luogo oggettivo con cui entra in relazione.
Le opere si concentrano sulla possibilità di razionalizzare e di tradurre logicamente l’analisi dello spazio da diversi punti di vista tra cui l’architettura, l’estetica investigativa e l’astrazione spaziale.
Evitando di imitare l’idea pregressa di spazio che è insita nella comune concezione, l’artista lo interpreta ricordandolo “a memoria”, approfondendo il significato delle entità che sono comunemente chiamate dimensioni in riferimento allo specifico luogo che quotidianamente invade e da cui è invasa – in questo caso il museo, che con le sue vetrate si proietta direttamente verso la città.
Utilizzando l’alluminio e l’intervento pittorico, Monica Mazzone rende visibili queste dinamiche creando strutture percepite come parti di un ordine, per mostrare una reciprocità tra vedere e conoscere, offrendo un modo rigoroso ma ambiguo di implicare il corpo stesso e le sue proporzioni.
Una geometria emozionale che offre un paesaggio intimo, sintesi sempre provvisoria e in divenire, tra l’ambiente e il vissuto.
“Esiste una sensazione geometrica dello spazio? È possibile percepire lo spazio collettivo
come la somma degli spazi individuali? La questione è scegliere la geometria come principio
guida dell’atto creativo per descrivere il concetto di territorio inteso come esperienza del
quotidiano, un racconto fisico e oggettivo ma allo stesso tempo l’ambiente intimo ed emozionale
dove la natura delle cose mi appartiene”
Monica Mazzone.
Monica Mazzone (Milano, 1984) è un’artista visiva, vive e lavora tra Milano e New York. Consegue la laurea in Arti Visive presso l’Accademia di Belle Arti di Brera e in seguito all’Istituto Europeo del Design. Ha esposto in spazi pubblici e privati, in Italia e all’estero, tra cui: Fondazione la rada Locarno, NARS Foundation e The Border New York, Palazzo Reale, Studio Maraniello, Palazzo Lombardia, Galleria Giuseppe Pero Milano, riss(e) Varese, Merkur Gallery Istanbul, Villa Contemporanea Monza, Fondazione Bandera Busto Arsizio, Satzyor Gallery Budapest, Museo Arte Contemporanea Lissone, Spazio Thetis Venezia, MIDEC Laveno.
La mostra è accompagnata da un testo critico di Rossella Moratto.