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Nelmarie Du Preez. Atmosphere for anticipation
mercoledì 28 Novembre 2018 - sabato 2 Febbraio 2019

sede: Ribot Arte Contemporanea (Milano).
cura: Maria Villa.
Una selezione di opere recenti che trasportano l’osservatore in un universo alternativo, costellato di dispositivi robotici che analizzano e mettono in discussione il rapporto tra l’uomo e la tecnologia.
Il titolo Atmosphere for Anticipation svela l’interesse di Nelmarie Du Preez sviluppato negli studi più recenti verso il concetto di “previsione”, intesa non tanto come supposizione basata su congetture e indizi rispetto a ciò che verrà, ma come vera e propria disciplina che utilizza il futuro nel suo processo decisionale reale, implicando un’azione e un movimento.
E’ da queste ricerche specifiche che nasce Project 01: The Movement, l’installazione al primo piano della galleria concepita e realizzata appositamente per la mostra.
Si tratta di una vera e propria ricostruzione di un luogo di culto del futuro lasciato abbandonato su Marte e animato da elementi dall’alto valore simbolico: il vessillo di un movimento para-religioso, i totem celebrativi, le reliquie utilizzate nei vari rituali che emergono dalla sabbia arancione e una mano robotica dalle fattezze umane posta simbolicamente al centro della scena e intenta a tamburellare le dita sul pianeta ormai in uno stato di emergenza.
Un ambiente straniante dove risuonano mantra dedicati all’evoluzione idealmente costruito da una setta devota al culto del progresso e consacrato alla figura di un profeta, tecnologo e innovatore.
Inevitabilmente riconducibile a Elon Musk, questo vate immaginario, è emblema di tutti quei personaggi operanti nell’ambito dello sviluppo tecnologico, che generano una sorta di venerazione intorno a sé, attivando un sistema di pensiero affine a quello religioso e settario e coinvolgendo nella realizzazione delle proprie idee moltissime persone, al punto da condizionare le aspettative e, per certi versi, da determinare il modo in cui tutti spendiamo denaro e risorse.
Completano la mostra alcune opere precedenti, che svelano l’evoluzione della ricerca di Nelmarie Du Preez e che sottolineano alcune peculiarità del suo linguaggio artistico, su tutte l’abilità di costruire ambienti veri e propri, capaci di farci vivere oltre che immaginare un futuro surreale e vagamente distopico, in costante equilibrio tra tragedia e commedia.
Al piano inferiore Autonomous Times (2015) e, su di uno schermo posto volutamente a latere di Project 01: The Movement, una selezione di quattro video appartenenti alle serie Loops of Relation (2013) e A Continuation (2016).
La prima è un’opera articolata che ancora una volta trascende i generi e combina performance, video e installazione per analizzare le dinamiche alla base della relazione simbiotica uomo/tecnologia.
Il lavoro racconta il ciclo ideale di vita di curiose macchine robotiche: l’esplorazione della loro autonomia, la sottomissione alla mente umana, il cedimento e la riparazione.
La selezione dei video proposti mostra invece come, dalle prime performance (to stab e to hit, 2013) realizzate in coppia con GUI, un dispositivo progettato e programmato dalla stessa artista e ispirate alle celebri azioni del duo Abramovic-Ulay, il linguaggio di Du Preez e i suoi riferimenti si emancipino dal modello, fino a trovare la piena autonomia immaginativa riscontrabile nei video to shoot e to collide del 2016.
Per Atmosphere for Anticipation Nelmarie Du Preez ha realizzato un progetto speciale in cui si ritrova l’essenza del suo lavoro eclettico: una piccola scultura in argilla, dotata di componenti robotiche, che si attiva a contatto con il tocco umano.
Nelmarie Du Preez (Pretoria, 1985) è un’artista sudafricana la cui ricerca coinvolge diversi lin- guaggi: la performance, la fotografia, il video e la “computational art”. Nel 2014 ha conseguito il master in Fine Art presso la Goldsmiths, University of London, dove, nel 2013, ha completato an- che un ciclo di studi in Computational Arts. Sue mostre personali si sono tenute presso diverse istituzioni pubbliche e private, tra cui: ad-ad projects, Hannover, 2018; Pretoria Art Museum, Pre- toria, 2016; Room Gallery and Projects, Johannesburg, 2016 e Arebyte gallery, Londra, 2015. Sue opere sono state inoltre esposte presso: Museum am Dom, Trier, 2018; New Media Gallery, Van- couver, 2017; Transmediale Festival, Documenta 14, Kassel, 2017; the International Digital Arts Bi- ennale, Arsenal, Montreal, 2016; London Open, Whitechapel Gallery, Londra, 2015; Home Works 7, Ashkwal Alwan, Beirut, 2015. Ha preso parte a diverse residenze per artisti come: Künstlerhaus Schloss Balmoral, Bad Ems, 2018-19; Ampersand Foundation, New York, 2016; Arebyte gallery, Londra, 2015, ed è stata premiata con i seguenti riconoscimenti: the Sasol New Signatures award, Sudafrica, 2015; Absa l’atelier merit, Sudafrica, 2015; Bath Open Art Prize, 2015; Bad Behaviour Open Judges Prize, 2014; Oppenheimer Memorial Trust scholarship, 2012-14.
nelmariedupreez.co.za
Inaugurazione: Mercoledì 28 Novembre ore 19