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Silvia Trappa. Miriade

domenica 18 Dicembre 2022 - mercoledì 25 Gennaio 2023

Silvia Trappa. Miriade

sede: Gilda Contemporary Art  (Milano).
cura: Cristina Gilda Artese.

Il tema del progetto è la poliedricità e la tenacia dell’animo femminile. Il modello di donna che interpreta Silvia Trappa, è colei che si caratterizza per versatilità ma anche per una certa caparbietà nel condurre il proprio progetto esistenziale e nel vivere le proprie passioni.
La descrizione poetica dell’artista di questo modello femminile passa attraverso epoche remote e storie più o meno realmente accadute e mitologie.

Il primo personaggio femminile trattato dall’artista è Ipazia, filosofa, matematica e astronoma, vissuta nel 400 d.C., nota anche per essere l’unica donna eletta a capo della Scuola di Alessandria.

La fama del suo intelletto la rese un punto di riferimento e la portò ad avere un notevole peso politico nel mezzo della guerra civile tra cristiani, ebrei e pagani scoppiata nel mondo ellenico nella prima metà del 400. Morì nel Marzo del 415, vittima del brutale attacco di un gruppo di cristiani che la assalirono durante un’assemblea, dilaniandone il corpo con cocci appuntiti. La figura di Ipazia viene qui ripresa come martire della libertà di pensiero, costruendo un’iconografia che si muove trasversalmente tra l’immaginario ellenico a cui apparteneva e quello cristiano di cui è stata vittima. Alla figura storica di Ipazia, l’artista dedica un polittico in ceramica a muro con elementi sparsi a terra. L’installazione attraverso il frammento racconta le molteplicità del pensiero di Ipazia: i cocci che ne hanno scalfito il corpo diventano essi stessi parte di quel corpo, mentre la ceramica, materiale tenace e al contempo delicato, diviene metafora della sua fragilità in quanto donna in un mondo di uomini.

Come raffigurazione e metafora della molteplicità del femminile, ma anche della capacità di rigenerarsi e mutare tipica della donna, troviamo la serie di piccole e preziose sculture dedicata alle Pleiadi; le 7 sorelle parte della costellazione del Toro, furono tra i primi astri ad essere individuati e rappresentati dall’uomo e ritornano nella mitologia di diverse culture.

Esse sorgono in primavera e tramontano con l’inizio dell’inverno e nell’antichità il loro ciclo dettava i tempi dell’agricoltura e fungeva da guida ai naviganti. Per i greci erano ninfe glie di Atlante, che per le loro vicissitudini furono mutate in stelle da Zeus.

Questa trasformazione, detta catasterismo rientra nella narrazione delle Metamorfosi, ma è da considerarsi in antitesi a quella animalesca narrata da Ovidio, essa è quanto di più simile alla divinizzazione sia concesso alla materia terrena. La rappresentazione del femminile continua ad essere indagata attraverso un’astrazione dei corpi che si stagliano come un’erma nella fissità e nella concretezza del cemento, in contrasto con l’evanescenza dei volti modellati in argilla semirefrattaria, la cui grana è lasciata a nudo a tratti o enfatizzata da uno smalto ceramico nero cangiante con una resa simile alla grafite.

In esposizione anche una piccola e delicata scultura in cartapesta all’interno di una teca in legno e vetro, dedicata alla figura della naturalista del 1700 Maria Sybilla Merian, considerata una dei fondatori dell’entomologia moderna, fu una grande viaggiatrice che dedicò particolare attenzione ai bruchi ed alle farfalle proprio per la loro natura metamorfica.

A completare la mostra, un’ opera su carta dedicata al mito di Medusa ed intitolata Il suicidio di Medusa, raffigurante la Gorgone che si guarda in uno specchio e paradossalmente in questa maniera dà luogo alla sua fine “auto pietrificandosi” (il mito narra che chi guardava Medusa e la sua chioma di serpenti, rimanesse pietrificato).
E forse proprio questa opera rappresenta la chiave di lettura dell’intera mostra.

La denuncia verso una società che continua in maniera più o meno esplicita a intralciare l’empowerment femminile attraverso una “mostrificazione” delle potenzialità e delle capacità della donna. Il mito di Medusa, che da dea affascinante e seduttiva seppur l’unica mortale delle Gorgoni, diventa vittima di violenza e infine viene trasformata in mostro, ben rappresenta la donna forte, ma per questo demonizzata, divenuta vittima di sopprusi ed infine punita dal patriarcato.

Una mostra delicata e forte nel contempo, interessante anche per la declinazione e l’utilizzo dei differenti materiali.

Silvia Trappa è nata nel 1986. Dopo gli studi all’Accademia di Belle Arti di Carrara, continua la sua formazione in Giappone presso la Tokyo Zokei University.

Inaugurazione
domenica 18 dicembre dalle ore 11 alle ore 19

Immagine in evidenza
Silvia Trappa – Pleiadi (Serie) 2022 ceramica e cemento dimensioni variabili (part.)

Dettagli

Inizio:
domenica 18 Dicembre 2022
Fine:
mercoledì 25 Gennaio 2023
Categoria Evento:
Tag Evento:
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Luogo

GILDA CONTEMPORARY ART
via San Maurilio, 14
Milano, 20123 Italia
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339 4760708
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