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Taranto – Eventi e luoghi di interesse
lunedì 1 Gennaio 2018 - giovedì 31 Dicembre 2020
sede: Varie Sedi (Taranto).
Taranto è conosciuta come “Città dei due mari” per la sua posizione geografica a cavallo del Mar Grande e del Mar Piccolo, come “Terra dei delfini” per lo storico insediamento di un gruppo di cetacei oltre le Isole Cheradi, nonché come Città spartana essendo stata fondata dai Parteni come unica colonia spartana al di fuori del territorio della Grecia, costituisce geograficamente l’imboccatura della penisola salentina, e quindi uno dei suoi vertici ideali.
La città è sede dell’Arsenale marittimo della Marina Militare, dell’Ilva, ovvero di uno tra i maggiori complessi industriali d’Europa per la produzione dell’acciaio, e del Museo archeologico nazionale MArTA, che è tra i musei più importanti d’Italia.
Sito istituzionale
http://www.comune.taranto.it/
Eventi a Taranto
http://www.comune.taranto.it/index.php/cultura-e-tempo-libero
Eventi
Le principali manifestazioni che si svolgono in città durante l’anno sono:
Da aprile a novembre
Stagione Concertistica “Emozioni Concertistiche” rassegna di giovani pianisti – Accademia Musicale Mediterranea;
Da ottobre a maggio
Stagione Concertistica dell’Associazione Amici della Musica “Arcangelo Speranza”;
Stagione Concertistica dell’Orchestra della Magna Grecia;
Febbraio
Premio Qualità della Vita (14 febbraio);
Marzo
Gara di auto d’epoca “Tarantostorica”;
Aprile
Settimana Santa di Taranto;
Maggio
Concertone del 1 Maggio in concomitanza con quello di Roma dedicato al Lavoro
Celebrazioni in onore di San Cataldo;
Concorso Pianistico Internazionale “Arcangelo Speranza”;
Festival Italiano della cozza tarantina;
FotoArtePuglia, Festival di fotografia;
Palio di Taranto;
Luglio
Rievocazione della “Milano-Taranto”;
International Summer Corto Cafè Festival;
Palio di Taranto
Agosto
Portici d’estate;
Anniversario del Cristo del Mare;
Settembre
Processione a mare “Stella Maris”;
Settimana Internazionale di Danza Taranto Danza;
Novembre
Premio Italia Olimpo Pianistico (Concorso Internazionale)
Celebrazione in onore di Santa Cecilia, con l’omaggio delle bande musicali della città e della provincia e inizio al periodo di Natale con le “pettole”, tipico dolce fritto;
Dicembre
Taranto Film Festival
Celebrazioni in onore di Maria Ss.ma Immacolata, patrona della città
Musei
Museo archeologico nazionale
Il Museo archeologico nazionale di Taranto, identificato anche dall’acronimo “MArTA”, è un importante museo archeologico dove è esposta, tra l’altro, una delle più importanti collezioni di manufatti dell’epoca della Magna Grecia, tra cui i famosi Ori di Taranto. Il museo, sito in corso Umberto I, è stato fondato nel 1887 ed occupa la sede dell’ex convento di San Pasquale di Baylon, edificato nel XVIII secolo. L’archeologo Luigi Viola voleva farne un Museo della Magna Grecia, ma esso è sempre stato dedicato, principalmente, alla documentazione archeologica di Taranto e del resto della Puglia.
Il museo consta di dieci sale al primo piano e di quindici sale al secondo, che hanno permesso di realizzare un percorso espositivo cronologico a partire dalla fase neolitica del territorio tarantino, per arrivare all’età bizantina, passando per la colonizzazione greca, la civiltà romana e la città tardoantica. In una delle sale è custodita anche la tomba dell’Atleta di Taranto.
Altri musei
Museo etnografico Alfredo Majorano
Museo di Storia Naturale
Museo di Storia Naturale Bios Taras
Museo della Civiltà Contadina “Papale”
Museo Spartano di Taranto – Ipogeo Bellacicco
Museo diocesano di Taranto
Museo del Sottosuolo
Museo meteorologico “Luigi Ferrajolo”
Siti Archeogici
Necropoli greco-romane
Lo studio delle necropoli scoperte nella città ha fornito agli archeologi una grande quantità di informazioni sulla società, sulla cultura, sull’arte e sul lavoro degli antichi popoli del periodo greco-romano. I resti ritrovati, testimoniano la presenza di veri e propri rituali funerari: le sepolture avvenivano per inumazione, cioè seppellendo i defunti in posizione fetale, ma anche mediante cremazione, cioè bruciando i corpi dei defunti e conservandone le ceneri in un’urna. All’interno delle tombe veniva deposto il corredo funerario, solitamente legato alla vita quotidiana dell’individuo, pertanto le stesse venivano corredate con utensili, vivande e gioielli, nel tentativo di imitare la casa del defunto.
Nelle necropoli di Taranto si possono riscontrare differenti tipi di tombe:
le “tombe a camera” e le “tombe a semicamera”, adottate dalle famiglie aristocratiche, collocate all’incrocio di due vie per essere facilmente individuabili;
le “tombe a fossa”, adottate dalle famiglie plebee, scavate nella roccia e chiuse da un masso.
Le 160 sepolture sono dislocate in sette siti archeologici: la necropoli di via Marche, le tombe a camera di via Umbria, di via Sardegna e di via Pio XII, la tomba a semicamera di via Alto Adige, l’ipogeo Genoviva di via Polibio e la “tomba degli atleti” di via Francesco Crispi.
Ipogeo Bellacicco
L’ipogeo Bellacicco di Palazzo de Beaumont Bonelli, sito nel Borgo Antico di Taranto in corso Vittorio Emanuele al civico 39, è una struttura che narra la storia di Taranto sin dall’epoca geologica risalente a circa 65 milioni di anni fa, con successive tracce magno-greche, bizantine, medioevali e del XVIII secolo. La peculiarità che rende questa struttura unica in tutto il panorama storico-artistico tarantino è che in essa sono documentate tutte le epoche e i periodi storici a partire dalla fondazione di Taranto ad opera degli spartani fino al XVII secolo, data di costruzione del Palazzo nobiliare de Beaumont Bonelli.
L’ipogeo, di gestione e appartenenza privata essendo della famiglia Bellacicco, è una delle poche architetture storiche interamente restaurate e fruibili del borgo antico. Si sviluppa su tre livelli per complessivi 700 m² e per 14 metri sotto il livello stradale. Al suo interno si trova il banco di roccia calcarea, sulla quale si possono ammirare i resti fossili dei mitili tipici di Taranto. Le mura perimetrali sono di origine bizantina, mentre è molto probabile che il muro che divide la struttura dal mare possa avere origini magno-greche. L’ipogeo presenta uno sbocco esclusivo al livello del mare, che permette l’accesso diretto alla battigia del lungomare del Borgo Antico. Su questa struttura è stato eretto in epoca successiva il Palazzo de Beaumont Bonelli, residenza della Marchesa De Beaumont e del Principe Bonelli suo marito.
L’ipogeo, è stato riconosciuto “Sito Storico” dal Ministero dei Beni Culturali ed è visitabile su prenotazione mediante il servizio di visite guidate alla Taranto Sotterranea dell’Associazione Culturale Filonide. L’ipogeo è inoltre oggetto di numerose tesi di laurea in architettura e beni culturali e rappresenta la terza struttura storica più visitata di Taranto dopo il MarTa e il Castello Aragonese. Ad oggi rappresenta l’unico ambiente sotterraneo del centro storico di Taranto ad essere stato recensito dalla Federazione Speleologica Pugliese ed è ufficialmente inserito nel catasto regionale delle cavità artificiali della Regione Puglia con numero PU_CA 668. Per la sua unicità architettonica l’ipogeo è stato scelto come location per il nuovo video musicale di Mondo Marcio e Mina intitolato “Un bacio (troppo poco)”.
Dal 2015 l’ipogeo Bellacicco ospita in maniera permanente il Museo Spartano di Taranto.
Monumenti e luoghi d’interesse
Taranto presenta sul suo territorio architetture che testimoniano la sua importanza storica e culturale: dagli antichi luoghi di culto, tra i quali i resti del Tempio Dorico, i resti archeologici delle necropoli greco-romane e delle tombe a camera, la Cripta del Redentore, ai palazzi appartenuti alle famiglie nobili ed alle personalità illustri della città, tra i quali Palazzo Pantaleo e Palazzo d’Ayala Valva. La città offre uno dei panorami architettonici più ricchi e vari dell’intera penisola: si va dal romanico della Chiesa di San Domenico Maggiore ai palazzi in stile rinascimentale del Borgo umbertino, dal gotico della Chiesa di San Francesco di Paola al barocco delle chiese e dei palazzi signorili della città vecchia, dalle rimanenze di strutture medievali (come la Torre del Gallo nell’agglomerato del centro storico) alle forme decisamente più eleganti di palazzi e installazioni in stile liberty e neoclassico. Numerose anche le cripte, i monasteri, i santuari e le edicole votive.
Architetture religiose
Cattedrale di San Cataldo
La cattedrale di San Cataldo (o duomo di San Cataldo) è la più antica cattedrale pugliese, e si trova nel cuore del centro storico di Taranto, comunemente noto come Città Vecchia. Dedicata a san Cataldo, vescovo irlandese morto a Taranto nel VI-VII secolo, del quale ospita il sepolcro, fu costruita nella seconda metà del X secolo – durante i lavori di ricostruzione della città voluti dall’imperatore bizantino Niceforo II Foca – sui resti di un edificio religioso medievale risalente almeno all’VIII secolo. Nell’XI secolo l’impianto bizantino venne rimaneggiato e si costruì l’attuale cattedrale a pianta basilicale. Nel 1713 fu aggiunta la facciata barocca. Nel XII secolo fu innalzato il campanile normanno, distrutto in seguito dal terremoto del 1456 e ricostruito durante i lavori di restauro del 1952. La cattedrale misura 84 metri di lunghezza e 24 larghezza, ha una navata centrale, due laterali e un transetto a una navata. Nella zona antistante la facciata romanica, corrispondente all’attuale pronao, furono accolte le tombe dei personaggi più illustri della città.
Concattedrale Gran Madre di Dio
La concattedrale Gran Madre di Dio si trova nella parte moderna di Taranto, comunemente nota come Città Nuova o Borgo Nuovo. Voluta dall’arcivescovo di Taranto, monsignor Guglielmo Motolese, fu progettata dall’architetto milanese Gio Ponti. Costruita tra il 1967 e il 1970, fu inaugurata il 6 dicembre dello stesso anno. Dedicata alla Gran Madre di Dio, protettrice della città insieme a san Cataldo, rappresenta, in omaggio alla tradizione marinara della città, una “vela” che si specchia nell’acqua delle tre vasche antistanti l’ingresso, simboleggianti il mare. La facciata è composta da due parti: quella anteriore è lunga 87 e larga 35 metri, quella posteriore, arretrata di 50 metri rispetto alla prima, è costituita da un doppio muro traforato alto 40 metri, che sostituisce la cupola tradizionale.
Architetture civili
Ponte Girevole
Il ponte girevole o Ponte di San Francesco di Paola è la struttura che collega l’isola del Borgo Antico con la penisola del Borgo Nuovo. Inaugurato il 22 maggio 1887 dall’Ammiraglio Ferdinando Acton, il ponte sovrasta un canale navigabile lungo 400 metri e largo 73 metri che unisce il Mar Grande al Mar Piccolo. Il ponte misura attualmente 89, 9 metri di lunghezza e 9, 3 metri di larghezza. “Costruito dall’Impresa Industriale Italiana di Napoli su progetto dell’ingegner Giuseppe Messina che ne diresse i lavori di costruzione, era originariamente costituito da un grande arco a sesto ribassato in legno e metallo, diviso in due braccia che giravano indipendentemente l’una dall’altra attorno ad un perno verticale posto su uno spallone. Il funzionamento avveniva grazie a turbine idrauliche alimentate da un grande serbatoio posto sul Castello aragonese adiacente, capace di 600 metri cubici di acqua che in caduta azionavano le due braccia del ponte. La struttura venne successivamente rimodernata negli anni 1957-1958, introducendo un funzionamento di tipo elettrico, ma mantenendo di fatto inalterati i principi ingegneristici della allora costituenda Direzione del Genio Militare per la Marina. Il progetto fu realizzato dalla Società Nazionale Officine di Savigliano, per tutto quello che riguardava gli organi meccanici ed i comandi elettrici.
Il nuovo ponte fu inaugurato dal Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi il 10 marzo 1958, e venne intitolato a san Francesco di Paola, protettore delle genti di mare.
Ponte Punta Penna Pizzone
Il ponte Punta Penna Pizzone, conosciuto anche come ponte Aldo Moro, è la struttura che congiunge punta Penna con punta Pizzone, nel punto in cui un restringimento naturale crea i due seni del Mar Piccolo. Inaugurato il 30 luglio 1977, è lungo 1.909 metri e raggiunge l’altezza di 45 metri sul livello del mare. Fu realizzato in calcestruzzo precompresso su progetto dell’ing. Giorgio Belloni, e costò all’epoca quasi 26 miliardi di lire per la sola realizzazione, più altri 15 miliardi di lire per l’esecuzione dei lavori di viabilità secondaria. La necessità di questa grande opera di ingegneria sorse alla fine degli anni sessanta, per sopperire ai problemi derivanti dal crescente traffico veicolare e dall’espansione urbanistica di Taranto. Rappresenta un determinante strumento viario per la città, in quanto permette un rapido collegamento delle periferie più a nord con quelle più a sud, soprattutto durante le procedure di apertura del ponte girevole per consentire il passaggio delle grandi navi militari, periodo in cui Taranto resta letteralmente divisa in due.
Il ponte, dedicato nel 2008 allo statista pugliese prematuramente scomparso Aldo Moro, è tra i più lunghi d’Europa.
Architetture militari
Castello Aragonese
Il Castello aragonese o Castel Sant’Angelo, occupa con la sua pianta quadrangolare e il vasto cortile centrale, l’estremo angolo dell’isola su cui sorge il borgo antico della città. Il primo nucleo del castello risale al 916, quando i Bizantini avviarono la costruzione della “Rocca” a protezione dagli attacchi dei Saraceni e della Repubblica di Venezia. Questa prima fortificazione era costituita da torri alte e strette, dalle quali si combatteva con lance, frecce, pietre, ed olio bollente. Nel 1481 fu realizzato un primo canale navigabile, più stretto dell’attuale e con sponde irregolari, per consentire il passaggio di piccole imbarcazioni e migliorare la difendibilità del castello.
Nel 1486, Ferdinando II d’Aragona incaricò l’architetto Francesco Di Giorgio Martini di ampliare il castello e di conferirgli l’attuale struttura, onde rimpiazzare la tipologia medievale delle torri concepita per la difesa piombante. La nuova fortificazione doveva comprendere sette torri, di cui quattro unite tra loro a formare un quadrilatero, e le rimanenti tre allineate lungo il fossato fino al Mar Piccolo. Le quattro torri furono intitolate rispettivamente a San Cristofalo, a San Lorenzo, alla Bandiera ed alla Vergine Annunziata. Nel 1491 fu aggiunto sul lato rivolto al Mar Grande il rivellino di forma triangolare tra la “Torre della Bandiera” e la “Torre San Cristofalo”. Il castello fu ultimato nel 1492, come risulta dall’incisione di una lapide murata sulla “Porta Paterna”.
Fortezza de Laclos
La Fortezza de Laclos è una fortificazione fatta edificare sull’Isola di San Paolo per volontà di Napoleone Bonaparte alla fine del Settecento. L’Imperatore la volle per la protezione della città di Taranto, quando decise di farne uno dei suoi avamposti nel Mar Mediterraneo. A condurla fu il generale d’artiglieria Pierre Choderlos de Laclos, che restò qui sepolto dal 1803 al 1814, anno in cui si pensa che le sue spoglie siano state gettate in mare per odio nei confronti dei francesi. La fortezza rappresenta ancora oggi un pregevole esempio di architettura militare del passato, molto importante anche dal punto di vista paleontologico per la presenza di resti fossili osservabili nei blocchi di calcare con cui fu rivestita la struttura.
Taranto. (20 dicembre 2018). Wikipedia, L’enciclopedia libera. Tratto il 24 dicembre 2018, 08:31 da//it.wikipedia.org/w/index.php?title=Taranto&oldid=101646063.