Urban ecology – Mostra collettiva

sede: Sapar Contemporary (New York, Stati Uniti).
cura: Hayley Ferber.

RU Residency Unlimited presenta Urban Ecology, una mostra che riunisce sei artisti internazionali selezionati per il programma di residenze artistiche a Brooklyn.
Curata da Hayley Ferber, curatrice ospite di RU, questa mostra interdisciplinare presenta opere tessili, pittoriche, grafiche e scultoree.

Le opere presentate in mostra, realizzate durante il periodo di residenza, esplorano le esperienze degli artisti nelle relazioni e interazioni con la scena artistica newyorkese ed indagano nello specifico quella particolare intersezione tra sistemi urbani e organismi biologici.
Esplorando l’architettura, le forme di vita e le esperienze vissute a New York, i sei artisti hanno creato opere che condividono realizzazioni personale e verità universali, fornendo agli spettatori un mezzo per unirsi ai loro viaggi.

La tela ricamata di Alejandro De La Guerra mette in discussione le idee di identità, potere, violenza e guarigione nelle relazioni umane. La tela dipinta e sagomata in modo da ricordare una pelle animale funge da effigie per l’identità di superficie, scuoiata e mutilata, ricucita insieme, un residuo della giungla urbana. I dipinti e i disegni di Tomoko Hisamatsu documentano le sue interazioni con varie comunità e culture, sia locali che provenienti da diverse aree geografiche, sia a Tokyo che a New York. Hisamatsu documenta la sua vita quotidiana attraverso una lente che combina storie passate ed esperienze attuali, nel tentativo di comprendere le società di luoghi diversi.

I dipinti di Raphaël-Bachir Osman mostrano una versatilità di esperienze informate dall’iperrealismo e dall’astrazione, creando una dicotomia di punti di vista. Le tavolette di cioccolato di Osman sono un’offerta raffinata e lucida, una festa per gli occhi, mentre la serie di mattoni crea un percorso meditativo che conduce lo spettatore attraverso una ripetizione di pennellate che invitano all’introspezione. Victoire Inchauspé gioca con la nozione di tempo per creare un ponte tra il passato e il presente, l’effimero e l’eterno, facendo riaffiorare ricordi personali e universali. Le sculture e le installazioni di Inchauspé combinano oggetti con esemplari organici, tra cui pelle di serpente e insetti, invitando lo spettatore a un impegno contemplativo che riflette sul ciclo della vita.

Le opere di Elisa Bertaglia sono il risultato di strati di sperimentazione di tecniche miste su superfici alternative, tra cui l’oro rosa e diverse qualità di marmo. Attraverso un approccio filosofico e concettuale, Bertaglia analizza i simboli del mondo naturale come mezzi per comunicare un messaggio universalmente condiviso. I dipinti a olio di Gabriele Grones evocano la complessità della realtà concentrandosi sui dettagli dei suoi soggetti, come nel suo studio sul simbolo del tabacco analizzato attraverso la lente di varie culture. La sua ricerca si concentra su alcune opere del Metropolitan Museum of Art, dove Grones indaga il rapporto che stabiliamo con la realtà attraverso un dialogo con i codici espressivi della storia dell’arte, creando un’analisi simbolica delle nostre esperienze.

Investigando la condizione umana attraverso uno sguardo metropolitano, questi artisti esplorano le tematiche dell’identità, comunità, multiculturalismo, luogo, tempo, mondo naturale e artificiale. Analizzando l’architettura, le forme di vita e le esperienze vissute a New York, hanno creato opere che condividono sguardi personali e verità universali, fornendo agli spettatori un mezzo per unirsi ai loro viaggi.

Espongono: Elisa Bertaglia, Alejandro De La Guerra, Gabriele Grones, Tomoko Hisamatsu, Raphaël-Bachir Osman, Victoire Inchauspé

Inaugurazione
Sabato 27 maggio, dalle 16 alle 18

Immagine in evidenza
Elisa Bertaglia, Corpo Celeste, 6×4 in, oil on rose gold 14kt, 2023 (part.)