
sede: Spazio d’Arte Scoglio di Quarto (Milano).
cura: Alberto Barranco di Valdivieso.
La mostra “Era un ghiacciaio” attraverso la metafora del ghiacciaio che si discioglie per il riscaldamento globale progressivo, trova l’occasione di raccontare il mondo poetico di Angela Occhipinti proprio attraverso una sintassi simbolica di oggetti che articolano racconti paralleli attraverso il linguaggio dell’assemblage; il mantra che è speranza per il mondo sofferente, il mondo animale simboleggiato dal pinguino che fugge il ritiro dei ghiacci, la cera che conserva come il ghiaccio la memoria etc.
Tutto ciò per esprimere il senso di amore universale verso la Natura di Occhipinti, e il senso di una partecipazione lirica ed etica ai problemi ambientali del suo tempo. Angela Occhipinti vive l’amore per il Mondo come dimensione di comprensione e condivisione delle meraviglie della Natura ma anche delle forme e dei colori delle antiche civiltà dell’uomo in specie quelle Orientali.
Il suo approccio antropologico è lo strumento per una indagine profonda sul Sè; la comparazione e lo studio di civiltà e tradizioni diverse con il proprio mondo di appartenenza e i valori/disvalori occidentali è un volano per costruire racconti esotici e misteriosi, che le permettono di affrontare temi importanti come l’emergenza ambientale (riscaldamento globale) e animale (estinzione), politici (Tibet e Cina), l’apertura alla diversità culturale come risorsa e non come fonte di paura.
Il viaggio dunque come ricerca non di esotismo estetico o di fuga ma come metodo per comprendere il luogo della partenza. E poi certamente c’è il puro piacere della narrazione ed ogni oggetto assemblato funge come sintassi poetica di una suggestione che trae dall’infanzia lo stupore e dalla maturità la cosciente costruzione dei propri sogni.
dal testo di Alberto Barranco di Valdivieso
Immagine in evidenza
Angela Occhipinti, Era un ghiacciaio, 2023. Tecnica mista su legno, 53,7×53,7 cm