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Dario Ghibaudo. 41 formelle

venerdì 3 Marzo 2023 - mercoledì 3 Maggio 2023

Dario Ghibaudo. 41 formelle

sede: Carlocinque Gallery (Milano).
cura: Carlo Cinque, Luigi De Ambrogi.

Apre a Milano Carlocinque Gallery e inaugura i suo spazi con la mostra personale di Dario Ghibaudo “41 formelle”.
Si tratta di un progetto esposto nella sua totalità, scelto per l’immaginifica narrazione e per l’innovazione linguistica nel percorso dell’artista, alcune delle quali sono state rivelate per la prima volta al pubblico nel 2022, in occasione della personale presso il complesso monumentale di San Francesco a Cuneo. Una mostra curata da Carlo Cinque e Luigi De Ambrogi, con un testo in catalogo di Achille Bonito Oliva.

Dario Ghibaudo è noto per la creazione del suo Museo di Storia Innaturale, nel quale confluiscono tutti i suoi lavori dall’inizio degli anni novanta, ispirato alla ripartizione illuminista dei saperi. Un museo virtuale in continuo accrescimento, composto da opere reali. Nella ricerca di Ghibaudo creature fantastiche si originano da ibridazioni genetiche e simboliche, mescolando tradizioni e memorie iconografiche, “con l’intenzione che l’anomalo venga piuttosto percepito prima che visto”. Se dunque l’indagine conduce al perturbante azionando nell’osservatore meccanismi di riconoscimento parziale, la stessa classificazione scientifica delle opere rivela l’ironia del gioco combinatorio. I soggetti e le loro metamorfosi evolutive riguardano in realtà il vero tema portante, la condizione umana, che anche attraverso una chiave di lettura ludica, non può che essere transitoria.

Nel suo peculiare eclettismo il lavoro di Ghibaudo rimanda di volta in volta a diverse epoche e stili, fusi o messi in evidenza da alcuni elementi, dando vita ad un universo originale. Notiamo nelle ultime “sale” del Museo, sulla pelle degli animali che le popolano, il richiamo alla figurazione tardoantica, medievale e rinascimentale, fonte d’ispirazione anche per le formelle in mostra.
Di recente produzione (2021-22), le opere sono realizzate in argilla a primo fuoco e incerate. La loro genesi prende spunto dall’osservazione di dettagli provenienti dai codici miniati o da particolari di affreschi del tre-quattrocento, quando il mondo conosciuto veniva rappresentato su un piano verticale e non reale, una visione che tiene conto dell’assenza della prospettiva poi elaborata e utilizzata dal Rinascimento. Scrive Achille Bonito Oliva: “L’arte di Dario Ghibaudo pratica una vera e propria opera di corteggiamento nei confronti dello spettatore, invitato ad entrare nel giardino delle delizie. Qui l’occhio erra impunemente, affascinato dal silenzio che lo circonda (… )”. In particolar modo sulla superficie delle formelle si configura un paesaggio possibile ma addomesticato, nel quale la tecnica sviluppata dall’homo faber non serve al puro virtuosismo ma alla (re)invenzione della realtà. Le presenze mutanti vivono nel rapporto con un contesto silente perché atemporale e interiore, artificiale perché più che rappresentare riflette sul senso della rappresentazione e sul rapporto tra Uomo e Natura.
L’attenzione si focalizza sui marginalia, piccoli disegni colorati posti a lato delle pagine manoscritte. Le scarse conoscenze portavano a descrivere un mondo immaginario e simbolico, a volte supportato, nell’esoticità dei racconti dei viaggiatori. Per i miniaturisti erano spazi di relativa libertà espressiva, incastonati indelebilmente nei capoversi e ai margini delle pagine, accanto al testo ufficiale. Racconto nel racconto, l’eccezione alla norma.
“Per me, trasformare, altrettanto liberamente, queste fresche e dense immagini in altorilievi, ne amplifica il senso straniante” dichiara Ghibaudo, che ammette nello spazio della formella uno sviluppo parziale della prospettiva attraverso la tridimensionalità. L’artista altera così la percezione di chi guarda e sa cogliere i dotti riferimenti, ancora una volta giocando con una storia dell’Arte apocrifa. Altre creature frutto di candide mutazioni fanno capolino sulle formelle, testimoni di un’ulteriore stratificazione iconografica, non legate alla tradizione cattolica né alle sacre scritture ma alla mitologia, così che del passato rimanga una traccia fluttuante, liberamente aperta ad “un già visto impiantato sul nuovo, su uno straniante contemporaneo”.

Inaugurazione
3 marzo 2023 ore 18,00

Immagine in evidenza
(part.)

Dettagli

Inizio:
venerdì 3 Marzo 2023
Fine:
mercoledì 3 Maggio 2023
Categoria Evento:
Tag Evento:
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Luogo

CARLOCINQUE GALLERY
Via dell'Annunciata, 31
Milano, 20121 Italia
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Phone
02 91558394
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