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Edoardo Modenese. Act I: Manifesto
giovedì 7 Novembre 2019 - sabato 9 Novembre 2019
sede: Amy-d Arte Spazio (Milano).
In mostra una serie di lavori basati su una nuova e personale interpretazione del cinetismo volta al superamento della bidimensionalità.
L’ambiguità percettiva viene raggiunta attraverso la sovrapposizione manuale di tessuti acrilici che, grazie all’intervento dell’artista, vengono elevati a materia dell’arte.
Le opere creano licenze espressive inedite superando la superficie piana e la linea, e forniscono allo spettatore sempre nuove esperienze percettive con sfumature di colori in perenne mutamento, contrasti tra tessuti morbidi e strutture rigide, attraverso un continuo alternarsi di pieni e di vuoti, luce e ombra, linearità ed estroflessioni.
ll segreto dei suoi modulatori cromo-plastici sta nelle intenzioni del colore “dipinto” con tessuti.
Nel rapporto creato tra forme geometriche e colori cangianti, opalescenti, trasparenti, fluidi e ipnotici, l’artista dà vita ad affascinanti illusionismi cinetici da “toccare” con gli occhi.
Opere non statiche ma con una propria aura, dove l’astratto diventa evocativo e dove lo spettro di colore e l’illusione di profondità insita in ognuna di esse dipende dalla prospettiva da cui vengono osservate, dall’intensità e dalla direzione della luce, rendendo ogni singola interazione un’esperienza unica.
“Il mio lavoro è un’esplorazione spaziale – dichiara Modenese – e dà una nuova interpretazione al materiale, prendendo ispirazione dal corpo umano come forma astratta, dalla natura e dalla luce, distinguendosi per semplicità e purezza di forme, contrasti di colore e scambi di energia. Lasciare l’arte libera da ogni schema è fondamentale per non perdere la capacità di fantasticare, per stimolare l’immaginazione, la curiosità e il desiderio”.
Edoardo Modenese (1992), formatosi a Londra dove ha conseguito la laurea in Design all’Università Central Saint Martins, crea opere astratte che superano le tradizionali distinzioni tra pittura, scultura e prodotto industriale. Un’espressione artistica che è capace di straniare e disorientare lo sguardo e la mente dell’osservatore, dimostrando quanto siano complesse, imprevedibili e sorprendenti le avventure della percezione.
Testo critico: Jacqueline Ceresoli
Inaugurazione: 7 novembre 2019, ore 18:30