Ettore Greco. Sculptures

sede: Salle des Expositions de la Mairie du 8ème (Parigi, Francia).
cura: Anna Caterina Bellati.

Ettore Greco affronta la disperazione umana davanti al baratro del nulla.
Il lavoro dell’artista di Padova riprende i temi della morte e della dannazione eterna che avevano tormentato Auguste Rodin (Parigi, 1840 – Meudon, 1917) nel realizzare la Porta dell’Inferno, il testamento di una vita.

Lo scultore veneto recupera dal suo ideale riferimento la meditazione plastica ma il ritmo delle sue figure è del tutto contemporaneo; nei volti sorpresi in pensieri profondi e disorientanti, nei corpi rannicchiati dove muscoli e tendini e sangue si comprimono alla ricerca di una calma irraggiungibile, nelle zampe di cavalli scalcianti dentro il vuoto si sente, forte, la necessità della fuga.

Il fatto nuovo, rispetto alla crisi esistenziale scoppiata nei primi vent’anni del Novecento, è che l’uomo di oggi non è più neppure in rivolta, è solo spaventato e Greco, mentre riapre dopo Sartre e Camus i temi del nichilismo, dice bene la nostra deriva.
Anna Caterina Bellati

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foto di Alberto Buzzanca