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Franco Mazzucchelli. Bi-face
mercoledì 20 Giugno 2018 - venerdì 3 Agosto 2018

sede: Gaggenau Design Elementi HUB (Milano).
cura: Sabino Maria Frassà.
Un ciclo inedito di opere mai esposto al pubblico rappresenta il nucleo centrale di Bi-face, personale di Franco Mazzucchelli curata da Sabino Maria Frassà, seconda mostra del ciclo “On Reflection”.
La mostra segue l’altra grande personale “Non ti abbandonerò mai” al Museo del Novecento e rappresenta una rara se non unica possibilità di conoscere questo ciclo di opere che completa – anche a livello teorico – il fortunato ciclo della Bieca Decorazione.
Gli 8 Bifacciali in mostra interrogano il visitatore – con pungente ironia – sul senso stesso dell’arte oggi: “Qual è il futuro dell’arte?”, “Che senso ha ‘fare’ quadri oggi?”, “Quanto conta l’aspetto decorativo nell’arte oggi?”.
I Bifacciali sono quadri, ma non si appendono; sono sculture, ma hanno la forma di un quadro; sono composti di superfici riflettenti, ma non è possibile specchiarcisi.
Come spiega Sabino Maria Frassà, “Franco Mazzucchelli con queste opere realizza dei labirinti di forma e contenuto, capovolgendo o azzerando tutte le certezze e i punti di riferimento. Le opere sono indiscutibilmente dei quadri, ma non si appendono. Il fronte e il retro finiscono con il fondersi in un’unica dimensione, in un’unica ‘facciata’ che ha infinite soluzioni di osservazione. Non solo non esistono più il fronte e il retro del quadro, ma non resiste integro nemmeno il confine tra opera d’arte e ambiente esterno: ciò che è sullo sfondo, al di là dell’opera, è portato in primo piano o all’interno dell’opera grazie all’uso del PVC trasparente. Allo stesso modo le superfici specchianti portano lo spettatore e l’ambiente circostante dentro l’opera. Infine i ‘piani’ sfasati e l’alternanza tra pareti trasparenti e superfici specchianti portano lo sguardo a perdersi ‘dentro’ l’opera, in quel ‘vuoto’ di aria imprigionato nel PVC”.
Nato a Milano il 24 gennaio 1939, Franco Mazzucchelli si diploma nel 1963 in pittura e nel 1966 in scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. A partire dagli anni Sessanta lavora sulla sperimentazione dei materiali plastici, svolgendo una ricerca pionieristica che lo porta alla realizzazione di strutture gonfiabili a grande scala. Sono opere installate in luoghi aperti, create e abbandonate al fine di istaurare un nuovo rapporto con il paesaggio urbano e naturale. Installazioni simili vengono utilizzate per indagare il ruolo sociale dell’opera d’arte, una ricerca che si concretizza nella partecipazione attiva del pubblico, dove è fondamentale anche la contaminazione con lo spazio, che viene scrupolosamente documentata con fotografie e film. Nella seconda metà degli anni Settanta ai gonfiabili in PVC si sostituiscono delle vere e proprie strutture aeree in polietilene, in cui i visitatori sono chiamati a entrare. Negli stessi anni Mazzucchelli partecipa a diverse esposizioni personali e collettive, è docente alla Cattedra di “Tecniche della Scultura” e coordinatore del Dipartimento di “Comunicazione Visiva Multimediale” all’Accademia di Brera. A partire dagli anni ’90 la sua ricerca affianca alle tematiche sociali dei cicli di Rec e A.On.A. una ricerca sull’estetica dell’arte, denominata “Bieca Decorazione” o semplicemente “BD”. Oggi la sua ricerca prosegue nella logica della sperimentazione alla scoperta di nuove percezioni della realtà, facendo affidamento sulla complicità dei suoi inseparabili materiali: plastica e aria. Dal 2014 collabora con Cramum e con il curatore Sabino Maria Frassà con il quale ha realizzato dieci mostre, tra cui due personali allo Studio Museo Francesco Messina (Milano, 2015) e al Museo del Novecento (Milano, 2018) e l’intervento artistico per la Design Week del 2018
Ufficio Stampa: Maria Grazia Vernuccio
Inaugurazione: 20 giugno dalle ore 18:30