Gianni Nieddu. Scampoli

sede: Fram Cafè (Bologna).
cura: Patti Campani.

“Su lunghi rotoli sta, serrato, un esercito di pulcini.
Teneri e spaventati testimoni, quasi un appello di scampati, sopravvissuti, forse, o forse consapevoli, loro, di un imminente attuarsi.
Scampoli di ragione, piccoli, ordinati in file serrate, ci parlano, ci urlano.
Sentirli non è da tutti”.

Con minimi cenni. Segni e disegni condotti, a volte, come se fossero stesi con un pennino spuntato: macchie d’inchiostro, scritture che si sovrappongono e intrecciano al disegno, appunti accennati di traverso.
Un segno indefinito a marcare la transitorietà di un momento, di un pensiero.

Il supporto, già questo parla: acetati che lasciano trasparire il retro, lievi e deperibili reperti, generosi della loro storia di uso comune e ormai desueti come le carte copiative, o ancora i piccoli sacchetti da francobolli, le impalpabili buste in velina, le carte da lucido.
Su questo Gianni Nieddu ci narra piccole storie di avventure e disavventure, di incontri, ci ridona personaggi letterari, protagonisti e comparse, riletture, trappole e vie di fuga.
Ma nel garbo di questa leggerezza ci si accorge, oltre la piacevolezza e dopo il primo riconoscimento, di un senso altro.
Il vento, a questo penso: è come un vento che sposta l’ordine delle cose.
Nel momento in cui si recepisce questo scarto di senso, rispetto a quello che ci si aspettava, si muove nell’osservatore quell’attenzione necessaria a riconoscerlo.
Così anche in questo nuovo lavoro: Scampoli.

“Apparentemente teneri e graziosi, i pulcini sembrano percepire imminenti catastrofi; le macchie rosse sul bordo destro ad ogni tot di file non rassicurano. E’ un po’ la costante di molti miei lavori: far scontrare opposte realtà. Lo stesso rotolo è un supporto ambiguo: rassicurante in quanto oggetto domestico; inquietante nel suo parziale celare”.
Queste parole che Gianni Nieddu mi ha inviato sono chiare, precise e non hanno bisogno di altro.
Da qui il mio breve di apertura: poche righe stese in verticale ad anticipare, in un piccolo gioco, cosa e come.
Patti Campani