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Kandinsky e le avanguardie. Punto, linea e superficie

venerdì 30 Settembre 2022 - martedì 21 Febbraio 2023

Kandinsky e le avanguardie. Punto, linea e superficie

sede: Centro Culturale Candiani (Mestre, Venezia).
cura: Elisabetta Barisoni.

La Fondazione Musei Civici Veneziani propone, al Centro Culturale Candiani di Mestre, “Kandinsky e le Avanguardie. Punto, linea e superficie.”, un progetto originale di MUVE che attinge l’intero contenuto della ricchissima esposizione dalle proprie Collezioni, fatto del tutto eccezionale in Italia, soprattutto se si fa riferimento ai grandi interpreti del ‘900 internazionale.

In mostra, con Kandinsky, si ammirano capolavori di Paul Klee, Lyonel Feininger, Enrico Prampolini, Jean Arp, Victor Brauner, Joan Mirò, Antoni Tàpies, Yves Tanguy, Luigi Veronesi, Ben Nicholson, Karel Appel, Roberto Matta, Giuseppe Santomaso, Mario Deluigi, Tancredi, Mark Tobey, Emilio Vedova, Mirko Basaldella, Eduardo Chillida. Bruno De Toffoli, Julia Mangold, Luciano Minguzzi, Richard Nonas.

Gli acquisti del Comune di Venezia alle Biennali, insieme alla fascinazione per Venezia di molti artisti e collezionisti hanno creato le condizioni perché Ca’ Pesaro diventasse il luogo dove in Italia sono stabilmente documentati i fermenti dell’arte dell’intero Novecento mondiale.

Elisabetta Barisoni, che delle Galleria di Cà Pesaro è la Responsabile, così anticipa la linea della mostra da lei curata: “Dopo la prima parte dedicata alla Nascita dell’astrazione la mostra presenta, sempre attraverso i capolavori di Ca’ Pesaro, Le avanguardie tra astrazione e Surrealismo. Sulla linea tracciata da Klee e Kandinsky, durante gli anni Venti si inseriscono le sperimentazioni del Surrealismo di Joan Miró, Yves Tanguy, Victor Brauner e Antoni Tàpies, la scultura astratta di Jean Arp, le analogie cosmiche di Enrico Prampolini e le forme musicali di Luigi Veronesi. La terza parte della mostra esplora la persistenza dell’Astrazione nel secondo dopoguerra. Negli anni Quaranta la lezione di Kandinsky si declina nel mondo inglese con l’esperienza di Ben Nicholson, nelle esperienze internazionali dell’Espressionismo astratto e in Italia del Fronte Nuovo delle Arti e dell’Astrattismo segnico. Da Emilio Vedova a Mario Deluigi, da Giuseppe Santomaso a Tancredi, da Roberto Matta a Karel Appel fino a Mark Tobey, le forme dell’astrazione nella seconda parte del ‘900 si collocano a metà tra informale, suggestione lirica e gestuale. La mostra si chiude con una preziosa selezione di scultura, La scultura verso il minimalismo, che completa il percorso con capolavori di Mirko Basaldella, Eduardo Chillida, Luciano Minguzzi e Bruno De Toffoli, a testimoniare la persistenza del dialogo tra astrazione e biomorfismo verso gli anni Cinquanta. Infine la ripresa di un’astrazione radicale, quasi ascetica, si fa strada con le esperienze minimali di Richard Nonas e di Julia Mangold, che introducono il visitatore nel pensiero degli anni Settanta, alla ripresa di una nuova vita dell’arte e delle forme astratte”.

Immagine in evidenza
Wassily Kandinsky: Kleine Welten I (Piccoli mondi), 1922 litografia a colori, cm 35,7 x 28. Ca’ Pesaro- Galleria Internazionale d’Arte Moderna, donazione Paul Prast, 2020