
sede: Museo Civico Medievale (Bologna).
cura: Sandro Parmiggiani.
Attraverso una selezione di 17 opere la mostra presenta un esauriente panorama della produzione artistica di Piergiorgio Colombara dalla metà degli anni Novanta fino a oggi, caratterizzata dall’uso combinato di molteplici materiali (bronzo, ottone, rame, ferro, ceramica, vetro soffiato, corda, cera e inserimenti di antichi manufatti) e da una perenne ricchezza simbolica (compresa la frequente allusione a strumenti musicali), conseguita attraverso una costante reinterpretazione dell’antico e di alcune esperienze del surrealismo, una tensione all’assoluto e a quella levità cara a Italo Calvino e a Fausto Melotti.
In alcune delle sale del museo, nel loggiato e nel cortile interno il dialogo che si instaura tra le opere di Colombara e gli esiti della creatività di secoli fa si dispiega in una ricchezza di rimandi che intrigano e affascinano il visitatore, confermando l’intuizione di Francesco Arcangeli nella prima lezione del suo corso di Storia dell’arte medievale e moderna, intitolato “Dal Romanticismo all’Informale”, tenuto all’Università di Bologna nel 1970 : “[…] per me non esiste una differenza sostanziale nel metodo di approccio all’arte antica e all’arte moderna. […] è l’occhio che resta arbitro e dell’opera antica e di quella moderna”.
In occasione della mostra, per la casa editrice De Ferrari viene pubblicato un catalogo contenente numerose illustrazioni delle opere allestite nelle sale del Museo e testi di Giacomo Rossignotti, Sandro Parmiggiani, Flavia Motolese.
Il progetto espositivo è promosso da Istituzione Bologna Musei | Musei Civici d’Arte Antica e Associazione Archivio Piergiorgio Colombara.