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Vincenzo Cabiati. Giovane Custer
sabato 18 Maggio 2019 - venerdì 14 Giugno 2019
sede: Galleria AF Arte Contemporanea (Bologna).
I protagonisti di queste opere sono eroi ambigui entrati nel mito, simboli di bellezza, ma anche di fragilità e sconfitta.
Custer è legato ad una disfatta, una epocale vittoria dei nativi americani sulle truppe che cercavano di conquistare il West.
Maria Antonietta è l’ultima, bellissima e giovanissima, regina di Francia.
La sua caduta, letterale e simbolica, segna la fine di un’epoca.
Nel ricordo comune, nelle storie che si sono accumulate sulle loro figure, e sulle loro fini, la bellezza è il tratto distintivo.
È ciò che gli è sopravvissuto, la loro porzione di eternità.
Una leggenda che non è fondata sulla loro valenza, sulle loro capacità, quanto piuttosto sulla fascinazione per i loro corpi.
Due corpi disgregati e dispersi dalla storia, ma non dal racconto: Maria Antonietta rimane la regina bambina e bellissima e non la testa che cade, Custer è il militare dai riccioli biondi e non l’anonimo corpo parzialmente interrato a fine battaglia.
Le opere ripartono da queste singolarità, dai film che li hanno raccontati e ne isola dei frame: visioni parziali della narrazione complessiva, dettagli iconici di questi eroi perdenti (riqualificati dall’operazione artistica).
Non c’è Storia in questa rappresentazione: scompaiono i contesti, spesso anche gli interni: rimane il ‘costume’ per usare un’espressione cara al cinema che l’autore sente vicino.
E così Maria Antonietta non è più Maria Antonietta, ma una solitaria, splendida donna; e Custer non è più Custer, ma un giovane in divisa.
Entrambi non sono loro, ma la loro essenza, quello che di loro ci interessa: bellezza e solitudine, i due poli attorno ai quali si organizza anche la vita in studio dell’artista.
Irene Biolchini
Vincenzo Cabiati nasce in Liguria vive e lavora a Milano. Cabiati preleva, senza alcun citazionismo, frammenti provenienti da un repertorio eterogeneo che passa dall’arte (Chardin, Courbet, Lorrain, Man Ray), al cinema (Kubrick, Greenaway, Truffaut) e all’architettura (Ledoux). La libertà iconografica si accompagna ad una grande varietà di linguaggi: pittura, acquerello, disegno, scultura, fotografia, installazione, video.
In occasione dell’inaugurazione sarà presentato il nuovo libro d’artista di Vincenzo Cabiati dal titolo Loophole. con testi di Irene Biolchini, Elio Grazioli ed una intervista di Tiziana Casapietra. Edizione a+mbookstore – Milano.
Loophole racchiude gli ultimi anni dell’attività dell’artista. Il libro si presenta come un percorso iconografico in cui stills di film, foto di paesaggio e opere si mescolano dando vita ad un universo in continuo movimento concentrico in cui diventa incredibilmente complesso distinguere l’immagine di partenza dall’opera finale. Un continuo gioco di specchi e rimandi, di visioni parziali e dettagli.
Inaugurazione: sabato 18 maggio ore 18:30 – 20:30