
“Mia madre amava gli ippodromi per esibire i grandi cappelli di paglia coperti da peonie, mentre io vestito alla marinara mi annoiavo.
Ero per di più geloso dell’attenzione che attirava la piccola scimmia che essa portava sulla spalla, per cui preferivo stare a casa dove potevo avere particolari cure da una bella cameriera.
Essendo nato nel 1911 avevo allora 7 o 8 anni e non ricordo bene i particolari, ma ricordo con gioia quel tempo chiamato ” Art Nouveau ” ed i suoi straordinari artigiani.
Non solo quel periodo ma tutti gli altri ricordo con gioia.
Le donne hanno diretto molta parte della mia vita, 3 anni della quale li ho passati a New York.
Qui lavorai, feci mostre, ebbi successo ed una scuola d’arte.
Un giorno visitando lo studio del compositore Edgar Varese scopersi che aveva incollata al muro la riproduzione di un mio quadro perché gli suggeriva dei suoni che non conosceva.
Le amicizie sono i cardini della mia vita.
Carlo Cardazzo che mi scopre come artista e fa la mia prima mostra al Naviglio.
Franco Garelli scultore, lui medico io farmacista legati per tutta la vita dalla stessa passione per l’arte, che mi insegna la coerenza dell’artista al suo tempo.
Michel Tapié Pesteta amatore d’arte mi avvicina nel periodo dell’ “avventura formale” artisti che diventano amici: Hofmann e Kline e poi Falkenstein, Ossorio, Appel, Burri, Tapies, Francis, Teshigahara ed altri ancora.
Nel 1968 a Log Angeles ho modellato 5.000 chili di creta per fare i bassorilievi delle 14 stazioni della croce (9 metri quadrati ciascuno) per la Cattedrale in 28 giorni, per non ritardarne la costruzione.
Per la fontana in ceramica dell’Università di L.A. e per quella di Rick Me Bride ho impiegato molto più tempo.

Sempre a Los Angeles nei seguenti 3 anni ho studiato la caduta dell’acqua, il suo suono, le materie plastiche per fare nuove fontane.
Abitavo in una villa sul Sunset Strip e lavoravo in un grande garage aperto sulla strada.
Avevo sempre degli spettatori specialmente “hippies”, i quali facevano le loro meditazioni al suono delle cadute delle acque.
Qualcuno si addormentava.
Fumavo 80 sigarette al giorno e non fumo più.
Non fumo marijuana perché mi eccita fin troppo realizzare ciò che penso.
E siccome penso sempre in modo differente sempre differenti sono i miei lavori, coerenti però a me stesso ed al tempo che vivo”.
Franco Assetto
giugno 1977
Tratto dal Catalogo:
“Hard and soft – it is lovely – Franco Assetto”
Edizioni Galleria del Naviglio – Milano – 1977
Direttore Renato Cardazzo
Catalogo stampato in occasione della 682a Mostra del Naviglio – Giugno 1977
